L’insetto è stato da subito paragonato all’alieno E.T. a causa della sua testa triangolare e degli occhi sporgenti, caratteristiche insolite in questi animali. “Il vertice del triangolo è situato sulla base del collo – ha spiegato Poinar, esperto di forme di vita animale e vegetale trovate nell’ambra – Si tratta di una caratteristica unica perché gli conferisce la capacità di ruotare la testa di lato e avere così una visione a 180 gradi”. Il corpo lungo, stretto e piatto, combinato con zampe lunghe e sottili, gli permetteva una notevole rapidità negli spostamenti. Secondo le ipotesi dei ricercatori, era in grado di difendersi dai predatori grazie ad una sostanza chimica che secerneva dalle ghiandole sul collo. “Era privo di ali – conclude – probabilmente viveva nelle fessure della corteccia degli alberi alla ricerca di acari, vermi o funghi per nutrirsi”.
Dopo un’attenta analisi dell’insetto ritrovato, le autorità nel campo della biologia si sono confrontate per decidere in quale classe collocare il curioso animale. A causa delle sue insolite caratteristiche infatti, l’animale non poteva venire inserito in nessuno degli ordini finora usati per classificare queste specie, spingendo così per la “creazione” di una nuova categoria. L’insetto è stato così assegnato alle Aethiocarenus Burmanicus, in riferimento al luogo dove è stato scoperto.