Nata nel marzo 2010, Emma viveva con i genitori a Vimercate, in provincia di Monza. Quando però la madre decise di lasciare il marito, lui decide di vendicarsi portandole via “la cosa più preziosa che possedeva”. Grazie alla complicità di una conoscente italiana, che si è spacciata per la madre di Emma, l’uomo è riuscito a fare salire la figlia su un aereo diretto in Grecia. Da qui, solo con la piccola, è ripartito per Aleppo, dove vive la sua famiglia. Per mesi la madre ha lanciato appelli in rete per cercare di ritrovare, con l’aiuto delle forze dell’ordine e del programma “Chi l’ha visto?”, la figlia ma di Emma non si è più saputo nulla. “Rivoglio la mia bambina, so che è viva – ha dichiarato dopo aver saputo dell’arresto dell’ex marito – Il nostro paese non vale nulla se non porta a casa mia figlia”.
Secondo quanto raccontato dalla donna, il 40enne l’avrebbe contattata alcune volte dopo aver rapito la figlia per chiedere un compenso economico in cambio della sua restituzione. Nel settembre 2014, la donna volò al confine tra Siria e Turchia dove ricevette l’ultimo ricatto telefonico: 300 mila euro in cambio di Emma. Solo nel luglio 2016, grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, la donna è riuscita a parlare, sempre al telefono, con l’ex che le comunicò che la figlia era morta mesi prima in un bombardamento. L’uomo ha inseguito negato di aver chiesto in passato un riscatto per il suo rilascio ma poco prima di interrompere la comunicazione si è tradito parlando proprio di Emma. “Facciamo finta che sia viva, voi non riuscireste comunque a trovarla e io farò di tutto per tenerla nascosta”. Da allora non ci furono più contatti fino a quando il 21 novembre scorso Mohamed è stato arrestato dall’Interpol in Turchia e, grazie ad un mandato di arresto europeo e di cattura internazionale, estradato in Italia. Le autorità stanno cercando di rintracciare la piccola ma l’unico a sapere dove si trova è il padre, che si trova nel carcere di Rebibbia.