“Ho attirato il bambino nel locale dove lavoravo offrendogli una bibita – ha dichiarato Hernandez – Dopo l’ho soffocato, ho chiuso il suo corpo prima in un sacco e poi in una scatola e ho abbandonato i resti tra i rifiuti”. Questa è stata la confessione choc dell’uomo fatta nel 2012 dopo il suo arresto. I dettagli della sua deposizione coincidono con i fatti e i riscontri degli investigatori nel 1979, quando l’uomo aveva solo 18 anni. Tuttavia la vicenda è stata oggetto di molte discussioni, anche tra la giuria stessa: Hernandez sembra essere affetto da schizofrenia e gravi disturbi mentali. “Ha difficoltà a discernere tra finzione e realtà – ha dichiarato la difesa – Potrebbe aver solo immaginato di aver ucciso di Ethan”.
Il verdetto di colpevolezza a cui si è giunti si è basato esclusivamente sulle dichiarazioni del presunto assassino anche se il corpo del bambino non è mai stato ritrovato. La sentenza però non è stata immediata. Nel 2015 il primo processo contro Hernandez fu annullato: per alcuni componenti della giuria era colpevole ma altri erano convinti che i suoi problemi mentali lo avessero indotto a credere di aver commesso l’omicidio. Nel corso del secondo processo invece, la sua testimonianza, piena di dettagli e di particolari, è stata ritenuta realistica ed attendibile. Inoltre, sembra che nel corso degli anni il 56enne abbia confessato ad alcuni parenti di aver ucciso un bambino che viveva vicino a lui molti anni prima.