L’ultima scoperta, appena pubblicata su Aas Journal, riguarderebbe un sistema planetario costituito da tre esopianeti orbitanti intorno ad una stella nana di classe spettrale K ossia meno calda del Sole, nella costellazione del Toro a 200 anni di luce circa dalla Terra.
Dei tre corpi celesti orbitanti intorno alla stella nana, uno, il più interno, avrebbe caratteristiche geofisiche perfettamente compatibili con il nostro pianeta, rivelando dimensioni e caratteristiche di tipo roccioso; l’unico aspetto negativo è che l’esopianeta non ha un profilo idoneo ad ospitare la vita, sebbene la stella nana rappresenti per gli astronomi la candidata ideale a garantire, nel volgere di qualche miliardo di anni, un cammino evolutivo biologico.
Infatti, l’esopianeta, noto con l’esotico nome, difficile da ricordare, di Epic 247589423, orbiterebbe vicino alla propria stella ad una distanza paragonabile a quella del pianeta Mercurio intorno al Sole, di fatto impedendo la permanenza di acqua allo stato liquido sulla superficie.
Uno dei requisiti fondamentali perché un esopianeta possa sviluppare le condizioni per l’evoluzione biologica, è che esso si trovi a descrivere un’orbita intorno alla stella posizionandosi nella cosiddetta Goldilocks ovvero la fascia di abitabilità, che permetterebbe a parametri come presenza di acqua nei tre stati di aggregazione della materia, atmosfera con Ossigeno, possa garantire il substrato fondamentale per la vita.
Gli altri due corpi celesti sarebbero rappresentati da un esopianeta di tipo gioviano ossia gassoso, simile a Nettuno, mentre l’altra avrebbe la “taglia” di una super Terra.