Quando gli è stato chiesto un parere sulla motorizzazione che gli piacerebbe vedere in Formula 1 a partire dalla stagione 2021, Lewis Hamilton senza alcuna esitazione ha risposto che sarebbe più che favorevole ad un ritorno dei propulsori V12 aspirati. Sì, proprio lui che ha vinto ben tre campionati del mondo nell’era dell’ibrido, ha invocato una reintroduzione dei potenti e “rumorosi” motori del passato. Nel prosieguo delle sue dichiarazioni, il quattro volte iridato ha ricordato un episodio del 1996 quando, a soli 11 anni, ebbe la fortuna di seguire il primo Gran Premio della sua vita dal vivo. Tra i ricordi più nitidi del pilota inglese c’è quello di Michael Schumacher che, in uscita dalla curva 1 del circuito del Belgio, fece partire un rombo deciso della sua monoposto che al giovane Lewis fece “vibrare le costole”. Rifacendosi a quest’esempio, il fuoriclasse inglese ha sottolineato come la Formula 1 di quel periodo fosse molto più affascinante perché aveva un “sound” caratteristico che ora, con l’introduzione dell’ibrido, ha inevitabilmente perduto.
Proseguendo nella sua idea dal sapore “nostalgico”, Hamilton ha aggiunto che, oltre al motore V12 aspirato, gli piacerebbe guidare una vettura con cambio manuale e tre pedali per recuperare l’adrenalina e l’essenza della guida che le Formula 1 di oggi hanno perso. Allo stesso tempo, ha immediatamente chiarito di essere ben consapevole che questo ritorno al passato non si potrà mai verificare, mentre il responsabile media della Mercedes, Bradley Lord, dopo aver ascoltato le parole del campione britannico gli ha detto ironicamente: “Bene, vuoi passare in Red Bull?”
Nelle battute finali della conferenza stampa, a Lewis Hamilton è stato chiesto se secondo lui sarebbe utile che, in vista delle prossime novità da introdurre nel regolamento, Liberty Media consultasse anche i piloti, ascoltando le loro proposte. Secondo l’asso inglese, al Circus potrebbe giovare avere i driver attivamente coinvolti nella prossima riforma, soprattutto in tema di guida e di gestione e sviluppo delle gare, ricordando come in questi anni siano state prese delle decisioni senza consultare i piloti che, alla prova dei fatti, sono risultate decisamente deludenti ed errate.
Patrizia Gallina