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15 mila scienziati lanciano l’allarme : la terra è sempre più in pericolo

Ben 15364 scienziati, appartenenti a 184 paesi hanno lanciato l’allarme in un documento pubblicato su BioScience chiamato “A Second Notice” (il secondo avviso). Gli scienziati hanno deciso di aggiornare un primo documento risalente al 1992, rilasciato da oltre 1700 scienziati, radunati dalla Union of Concerned Scientists. Trattasi del “World Scientists’ Warning to Humanity”, il quale dichiara che probabilmente l’impatto umano sul mondo naturale avrebbe portato dei danni al pianeta, potenzialmente irreversibili.

Per quanto riguarda il nuovo documento, gli scienziati sostengono che la situazione non solo rimane allarmante, ma sta addirittura peggiorando. Gli autori scrivono: “L’umanità non sta adottando le urgenti misure necessarie per salvaguardare la nostra biosfera in pericolo”. Alcuni progressi sono stati fatti, c’è stata le stabilizzazione dello strato di ozono, l’aumento dell’energia da fonti rinnovabili e il calo del tasso di deforestazione, che è passato dallo 0,18% del 1992 allo 0,8% di oggi. Tuttavia questi progressi non sono sufficienti a risolvere i problemi ambientali.

Particolarmente preoccupante è ad oggi la situazione del cambiamento climatico, che dipende dall’aumento del volume di gas e effetto serra, con l’aggiunta della deforestazione. Inoltre gli scienziati evidenziano come tra le tendenze più negative degli ultimi 25 anni c’è la riduzione della quantità di acqua potabile disponibile per abitante pari al 26%. Un’altro trend negativo è l’aumento del 75% del numero delle “zone morte” degli oceani. Vi è una riduzione pari al 29% del numero di mammiferi, rettili, anfibi, uccelli, e pesci. La popolazione umana è invece in aumento del 35%.

I firmatari del documento aggiungono : “Chi ha firmato questo secondo avviso non sta sollevando un falso allarme. Chi lo ha fatto riconosce i segni evidenti che ci stiamo dirigendo verso un percorso insostenibile. Speriamo che il nostro documento alimenti un ampio dibattito pubblico sull’ambiente e il clima.Stiamo mettendo a repentaglio il nostro futuro non mettendo un freno al nostro consumo materiale intenso ma geograficamente e demograficamente irregolare e non percependo la rapida e continua crescita della popolazione come un fattore chiave di molte minacce ecologiche e anche sociali.