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Formula 1, Ferrari guarda al futuro: nuovo capo motore termico

Il weekend di Abu Dhabi è iniziato bene per la Ferrari, con Sebastian Vettel davanti a tutti al termine delle prime Prove Libere. Tuttavia, con i due mondiali ormai già matematicamente in tasca di Mercedes e Lewis Hamilton, è inevitabile che le maggiori attenzioni dei team siano già rivolte al futuro. Anche a Maranello, infatti, sono in corso le grandi manovre in vista della stagione 2018 di Formula 1, dalla quale ci si aspetta un ulteriore salto di qualità dopo le prestazioni di quest’anno, e soprattutto la capacità di detronizzare le “Frecce d’Argento” e il campione britannico. Proprio in quest’ottica, Sergio Marchionne starebbe profondamente rinnovando la Gestione Sportiva della squadra, di comune accordo con Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto.

In particolare, in Ferrari si sente l’esigenza di sviluppare ulteriormente la power unit, rendendola più affidabile ma anche più veloce e competitiva affinché si possa battere finalmente la Mercedes. Proprio Mattia Binotto avrebbe notato la presenza, nel team, di una serie di ottimi professionisti che, relegati in secondo piano rispetto alla gerarchia interna, hanno mostrato invece di possedere non solo una serie di interessanti competenze, ma anche il talento e la creatività necessarie per proporre nuove e vincenti soluzioni. Ricorderete che in estate il “cavallino rampante” annunciò la fine del rapporto con Lorenzo Sassi, fino a quel momento chief designer dei propulsori italiani, una mossa che, col senno di poi, è stata effettuata per dare il via ad una serie di importanti cambiamenti interni.

Infatti proprio di recente la Ferrari ha annunciato il passaggio di Corrado Lotti alla guida del settore legato ai motoristi dell’area termica: si tratta di un fedele uomo di Maranello da ben dieci anni che dalla prossima stagione sarà il massimo responsabile di questa delicata e quantomai importante sezione legata allo sviluppo e alla realizzazione della power unit per la Formula 1 2018. Con questa scelta, Sergio Marchionne ha confermato il suo intento di rinnovare, restando però sempre nei meandri dell’azienda italian, evitando di andare ad ingaggiare tecnici o ingegneri lontani dal mondo Ferrari. Una strategia che, se da un lato può essere condivisibile, dall’altro però rischia di tagliare fuori la scuderia italiana dalla possibilità di acquisire le idee e la professionalità di esperti in materia di power unit che certamente non direbbero mai di no al fascino del rosso Ferrari.

Patrizia Gallina