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Che Guevara: da mito a uomo. Il fratello lo racconta in un libro

“I miti vengono creati dalle società, e io ho cercato di restituire a mio fratello l’aspetto umano…”; è questo il tema significativo che Juan Martìn Guevara, fratello 15 anni più giovane di Ernesto Che Guevara, vuole trasmettere attraverso il libro dal titolo  Il Che mio fratello, da lui presentato presso il centro congressi di Bergamo. Si tratta di un’opera nata grazie ad una lunga intervista della scrittrice francese Armelle Vincent a Juan Martìn Guevara, che dopo 50 anni ha deciso di svelare chi era  Ernestito, con la volontà di tralasciare il mito per renderlo uomo, illustrando gli aspetti più intimi.

Juan Martìn motiva la decisione di raccontare il fratello in un libro dopo 50 anni, spiegando che dopo la sua morte era stato fatto un patto in famiglia: non si sarebbe mai più parlato di Ernesto. Purtroppo però negli anni sono state raccontate tante cose non vere, dunque, anche se dopo mezzo secolo, era arrivato il momento di dare chiarimenti. In particolare una delle convinzioni diffuse dalle varie biografie, che Juan Martìn tiene a smentire con decisione, è quella secondo cui la sua era una famiglia appartenente all’oligarchia, “…mio padre acquistò la sua prima auto quando io avevo 17 anni, e inoltre non avevamo una casa di proprietà ma in affitto…”.

Juan Martìn parla molto della sua famiglia, che più volte definisce fuori dal comune e che dunque non poteva non generare un figlio fuori dal comune. Ernestito era il risultato di un ambiente familiare dove era fondamentale la libertà, che lui amava e per la quale ha combattuto; ma anche lo stare in mezzo alla gente e il conoscere nuove realtà. Aveva infatti ereditato le caratteristiche di una famiglia definita da Juan Martìn “gitana“, senza radici precise, che negli anni si è spostata di città in città. La sua personalità si era quindi forgiata in un contesto estremamente vario, dove si esternava liberamente qualsiasi forma di pensiero.

Ernesto oltre che grande amante della lettura era un viaggiatore sociale, e il viaggio è stato una tappa fondamentale della sua vita e del suo pensiero, permettendogli di vedere e toccare con mano realtà del tutto diverse da quelle che conosceva. Proprio durante i suoi lunghi viaggi inviava tantissime lettere alla famiglia, molte delle quali malinconiche in quanto svelavano le ingiustizie che affliggevano l’America latina e la povertà.

Juan Martìn racconta un fratello ironico e scherzoso, capace di fare spesso autocritica, contraddistinto dalla voglia di iniziare e portare a termine tutto ciò che aveva in mente, mettendosi sempre in prima linea ed esponendosi al pericolo.

Grazie a questo libro, Juan Martìn Guevara, da contenuto ad un’immagine che per molti è solo un’icona, ma che resterà per sempre un mito.