VNews24

Ajoene: dall’aglio un potente antibiotico

La ricerca clinica impara dalla natura come combattere quei batteri particolarmente tenaci e difficile da debellare, coinvolti in infezioni croniche, che, sovente, portano persino al decesso: è il caso dell’ajoene, una molecola già isolata nel 1984.

Uno studio appena pubblicato su Scientific Reports, risultato della investigazione del dipartimento di immunologia e microbiologia dell’Università di Copenaghen, avrebbe confermato le doti virtuose dell’aglio, particolarmente ricco di una categoria di sostanze organiche note come disolfuri; in particolare il disolfuro ajoene sarebbe in grado di contrastare efficacemente le infezioni sostenute da due batteri particolarmente pericolosi, specie se responsabili di affezioni opportunistiche quali possono occorrere in pazienti debilitati o immunodepressi: lo Staphylococcus aureus e lo Pseudomonas aeruginosa.

Lo studio danese evidenzia come la molecola dello ajoene, chimicamente un disolfuro insaturo ossia un composto chimico caratterizzato dalla presenza di atomi di zolfo legati tra loro, nel contesto della architettura della sostanza, sia in grado di inibire l’espressione funzionale di molecole note come Small Rna, aventi il preciso compito di regolare la virulenza ossia il comportamento da parassita che contraddistingue le specie microbiche in questione.

Sempre lo studio avrebbe rilevato un’ulteriore ruolo svolto dallo ajoene ossia quello di andare a scompaginare la parte esterna di rivestimento della cellula batterica; di norma, infatti, i batteri hanno una parete cellulare spessa come un muro di cinta invalicabile, che, in diversi batteri, si accompagna con ulteriori involucri di copertura, che consentono di eludere le difese immunitarie specifiche dell’ospite. Il risultato è che  essi possono proliferare all’interno dell’organismo determinando l’insorgenza di un grave stato di infezione, talvolta tendente ala cronicizzazione.

Il potente disolfuro naturale presente nell’aglio favorisce l’indebolimento dell’ambiente che circonda la cellula batterica, consentendo così agli antibiotici e alle difese immunitarie di fare breccia nelle difese del batterio.

La sperimentazione non è ancora iniziata ma l’obiettivo sembra essere quello di utilizzare l’ajoene come sostanza battericida specie nelle infezioni da batteri particolarmente resistenti alle terapie antibiotiche convenzionali.

Fonte: Scientific Reports