Suzzara – Tragedia a Suzzara, un piccolo Comune nella provincia di Mantova, dove si è consumato l’orrore di un duplice omicidio e di un tentato suicidio.
L’aggressore è una donna di trentanove anni che, dopo aver soffocato la figlioletta di appena due anni, è fuggita in auto fino a Luzzara, nel Reggiano, in località Fogarino, dove è stata ritrovata da un pastore del luogo che, casualmente, si trovava a pascolare il suo gregge lungo la riva del Po, proprio dove si trovava l’auto ferma. Incuriosito, l’uomo si è prima avvicinato e ha poi potuto notare il corpo di un bambino e la donna priva di sensi.
Immediatamente ha contattato i carabinieri che hanno così trovato sia al cadavere del bambino di cinque anni, accoltellato dalla madre con un coltello da cucina, lo stesso con il quale la donna ha poi tentato di togliersi la vita.
Trasportata in ambulanza presso l’ospedale di Reggio Emilia, la donna è arrivata in evidente stato confusionale. Non ha voluto parlare di quello che è successo e di cosa ha fatto, rifiuta le cure dei medici che non sono riusciti ad operarla.
Si aspetta, insieme ai militari che la piantonano, per cercare di capire cosa è successo, qual è stata la causa che ha scatenato l’insano gesto.
Dalle prime informazioni che sono state apprese dal personale medico che l’ha in cura e dalle forze dell’ordine, si tratta di Antonella Barbieri, casalinga originaria di Carpi (Modena), sposata con Andrea Benatti, ex campione del mondo del rugby, con un passato nel Viadana (squadra con la quale ha vinto uno scudetto nel 2002) e nella nazionale italiana.
La donna già in passato avrebbe ha avuto dei problemi psichici, di cui il marito era a conoscenza, ma nulla che avrebbe portato a pensare che la sua compagna potesse fare del male ai loro bambini.
L’uomo, che si trovava a lavoro nell’azienda di famiglia al momento dei fatti, è stato tempestivamente contattato dalle forze dell’ordine che lo hanno informato su quanto accaduto.
Una famiglia distrutta, quella di Benatti, che però è l’ultimo caso di una madre che uccide la propria prole. Il caso più famoso che abbiamo vissuto in Italia è stato quello di Anna Maria Franzoni a Cogne, ma ci sono state anche Veronica Sbano a Carovigno in Puglia, Veronica Panarello (madre del piccolo Loris), ma anche tante altre ancora.
Difficile pensare come può una mamma trovare il coraggio di uccidere un figlio. Alla base di tutto c’è la depressione e la schizzofrenia, come ci dice lo psichiatra Vincenzo Maria Mastronardi (da lastampa.it del 2015), il quale ci fa notare come le donne, sottoposte a un forte stress psicologico, possono arrivare a commettere un atto violento e arrivare addirittura al figlicidio in maniera inconsapevole alla propria coscienza, oppure può trattarsi di un’atto lucido che viene poi rimosso dalla propria coscienza.
Questa è la situazione della moglie di Benatti, ancora molto confusa nelle sue parole e, forse, ancora incapace di mettere ordine nella sua mente dopo il terribile gesto che fa fatica a metabolizzare per poterlo accettare, per accettare ciò che ha fatto e che, a livello psichico rifiuta.