Se pensiamo che lo sport è da sempre un modo per realizzare la persona nella sua interità, l’educazione dei giovani passa attraverso l’idea di gioco e di competizione. Lo sport fa si che assieme ad uno sviluppo armonico del fisico si modelli anche la forma mentis del giovane prima e dell’adulto poi. Attraverso lo sport si toccano i sentimenti e le pulsioni più profonde delle persone.
Olimpiadi e Paralimpiadi sono la dimostrazione del valore educativo e formativo dello sport
Un aspetto importante, soprattutto per i giovani in età formativa, ma è un concetto tanto più valido per le persone disabili. Sport e valori, cura del corpo e dell’anima, realizzare una competizione “sana”. Ciò è quanto si auspicavano già nell’antichità i Greci, inventando i Giochi Olimpici. Le Olimpiadi nascono proprio con l’intento di realizzare la pace e l’incontro tra i popoli attraverso il gioco, lo sport, la competizione. Nel mondo dei disabili, oggi, la realtà delle Paralimpiadi è diventata oggetto di attenzioni e di tifo al pari delle Olimpiadi. Segno dei tempi che cambiano, se pensiamo che in passato, pensare alle olimpiadi per disabili era al dir poco assurdo. L’obiettivo di questa grande manifestazione sportiva per disabili è quello di mostrare le competizioni nelle discipline sportive legate a valori universali dell’Uomo. Sia nelle gare con sportivi normodotati che in quelle con persone disabili.
La federazione Italiana Sport Disabili e CONI insieme per lo sport come valore per l’integrazione
Se si sono raggiunti gli attuali livelli di popolarità per quanto riguarda lo sport paralimpico, ciò ci fa pensare che è stato guadagnato un punto a favore dello sport in generale. Perché l’attività fisica e i valori dello sport sono uguali nell’importanza per tutti. Anche per le persone che lottano per affermare un concetto molto semplice, cioè che non esiste alcuna diversità.
Un concetto che è stato ben ribadito dalla Federazione Italiana Sport Disabili (FIDS) che è riconosciuta dal CONI e che lavora per promuovere, diffondere e disciplinare l’attività sportiva delle persone con handicap come un’attività di alto livello e portatrice di valori universali, sia in Italia che all’estero.
Ovviamente quando parliamo di grinta sportiva ci riferiamo alla pratica di una competizione sportiva per dimostrare il proprio valore. Significa poter emergere, ma è anche un lavoro importante di integrazione sociale.
Lo sport come motore per cambiare la società è un cammino iniziato in America nel ‘48
Cambiare non è mai facile, ma tanta strada è già stata fatta dalla prima manifestazione sportiva che vedeva scendere in campo persone con disabilità. Parliamo dell’America del 1948, in particolare, in quell’occasione, gli sportivi con disabilità erano i reduci della seconda guerra mondiale rientrati nel proprio paese mutilati nel fisico.
Da allora si sono organizzate tante altre manifestazioni e lotte per affermare il diritto al gioco anche come integrazione per le persone con problemi fisici o di natura psichica. Come anche il diritto a divertirsi. Tutto questo ha portato alla nascita oggi delle Paralimpiadi e di altre manifestazioni sportive, ludico ricreative e di inclusione scolastica e sociale.
Lo sport paralimpico influenza sempre più la società odierna
L’argomento è talmente vasto e ricco di spunti che non è possibile trattare l’importanza dello sport e della disabilità in maniera esaustiva in un articolo. Ma è importante parlarne, perché oggi la realtà del mondo sportivo paralimpico sta conquistando sempre di più uno spazio a livello televisivo, comunicativo, pubblicitario, politico e di influenza sociale.
Lo sport in generale ci insegna che il corpo non è un limite per l’uomo, indipendentemente dal fatto di avere o meno una qualsiasi forma di disabilità. Ciò che veramente è importante è l’impegno, il sacrificio, la lotta, il coraggio impiegato per affrontare la vita.