Il 4 marzo 2018 si terranno le elezioni politiche per formare il nuovo Governo e, inevitabilmente, è già tempo di campagna elettorale tra i vari schieramenti in corsa per diventare la nuova maggioranza del Paese. Come di consueto, i leader dei vari partiti stanno lanciando le loro immancabili promesse ai cittadini per cercare di accaparrarsi quella manciata di voti in più che potrebbero risultare determinanti per vincere o meno la prossima sfida elettorale. Tra i primi a parlare di abolizioni di norme invise al popolo italiano c’è indubbiamente Matteo Salvini, il quale ha assicurato che, qualora il centrodestra dovesse tornare a governare l’Italia, tra i primi interventi ci sarà quello relativo alla cancellazione dell’odiata Legge Fornero. Manco a dirlo, dopo le dichiarazioni del leader della Lega Nord sono partiti una serie di interventi da parte dei vari segretari di partito o candidati Premier per promuovere i punti-chiave dei rispettivi programmi.
E se Matteo Renzi, dopo la recente riforma del Canone Rai in bolletta ha promesso che se tornerà ad essere Presidente del Consiglio eliminerà la suddetta imposta, Pietro Grasso con il suo Liberi e Uguali ha garantito l’addio alle ingenti tasse universitarie che impediscono a molti giovani di accedere agli studi. Silvio Berlusconi, invece, è partito all’attacco del Jobs Act, e dopo aver fatto un parziale dietrofront, è spuntato nuovamente Salvini che si è soffermato sulla questione dei vaccini obbligatori introdotti da Beatrice Lorenzin, scagliandosi contro la Ministra della Salute. Non è stato da meno Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle che, dopo aver annunciato una serie di tagli qualora dovesse diventare Premier (spesometro, redditometro e split payment), ha aggiunto che se il suo partito dovesse vincere le elezioni politiche del 4 marzo 2018, ci sarebbe addirittura l’abolizione di circa 400 leggi, in base al risultato del sondaggio lanciato dal sito “LeggiDaAbolire”.
Tuttavia, sembra proprio che in questa prima fase della campagna elettorale i rappresentanti del mondo della politica siano già andati un po’ oltre con le loro promesse che, fin da subito, sono apparse piuttosto campate in aria e poco realizzabili ai cittadini. E così gli italiani, ormai piuttosto disillusi e delusi rispetto alla credibilità dei vari partiti, hanno deciso di reagire alle garanzie di tagli e abolizioni di qualunque tassa, legge, imposta e quant’altro con ironia tipicamente social. Nel giro di poche ore, su Twitter, è stato lanciato ed è diventato trend-topic l’hashtag #AbolisciQualcosa con il quale gli utenti, prendendo palesemente in giro le promesse elettorali assurde di questi ultimi giorni, hanno detto cosa vorrebbero abolire dal Paese.
E così, tra chi vorrebbe cancellare le chat di gruppo delle mamme su WhatsApp, e chi invece non vorrebbe più vedere nel piatto porzioni piuttosto scarse di pasta, è spuntato anche qualcuno che ha proposto di non ammettere al cinema e al teatro chi tossisce in sala, o chi ha garantito l’eliminazione dei canditi dal panettone. Non è mancato anche un riferimento alle star della nostra televisione, ed ecco che un utente Twitter ha assicurato il suo voto al partito che abolirà Uomini e Donne di Maria De Filippi, o il Festival di Sanremo. Anche la moda e il look sono finiti vittime di #AbolisciQualcosa, con i calzini bianchi indossati con i sandali da cancellare a tutti i costi, insieme alle sopracciglia a forma di ali di gabbiano. Inoltre l’ironia del web sulle assurde promesse elettorali si è abbattuta anche sui foglietti illustrativi dei medicinali che, per dirla con le parole di chi ha avanzato la stramba proposta: “per ripiegarli serve una laurea in ingegneria dei materiali”. Infine non poteva mancare il calcio con la consueta richiesta di eliminare una volta per tutte questa o quella squadra.
Insomma, l’ironia degli italiani, al di là di qualche sana risata, sta facendo comprendere come le recenti promesse elettorali dei vari partiti che aspirano al Governo forse siano andate subito oltre una certa credibilità: probabilmente i leader politici e i rispettivi collaboratori dovrebbero fermarsi a riflettere su queste reazioni social, intuendo che, in vista delle prossime elezioni, non servirà farsi garanti di abolizioni che all’atto pratico rischiano di non verificarsi mai, ma di cominciare a stilare dei programmi con proposte e, soprattutto, risposte concrete ai numerosi problemi che affliggono il Paese.
Patrizia Gallina