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Istat: fanno parte del paniere avocado e mango, scompare il canone Rai

Anche quest’anno ci sono diverse novità entrate a far parte del paniere Istat. Dimenticatevi la telefonia pubblica, il canone Rai e i lettori Mp3, da oggi si valuterà l’andamento dei prezzi considerando elettrodomestici, avocado e mango. Avete letto bene, infatti il paniere Istat riflette i cambiamenti nelle abitudini delle famiglie italiane.

 

Il pagamento del canone Rai non è più considerato come acquisto di un servizio, infatti ormai è assimilabile ad una tassa. Dimenticatevi anche le cabine telefoniche, divenute inutili grazie alla diffusione degli smartphone. Per il calcolo del NIC, misuratore d’inflazione per l’intera collettività, e il FOI, che considera famiglie con lavoratori dipendenti (extragricoli), sono stati esaminati 1489 prodotti elementari.

Nel paniere Istat il peso maggiore è rappresentato dagli alimentari e bevande

Per l’anno 2018 ci sarà una grande novità. Infatti per le statistiche saranno utilizzati i prezzi battuti dalle casse dei supermercati sui prodotti per la casa e la persona. Rappresenta un cambiamento importante perché mediante la scansione dei codici a barre sarà possibile analizzare milioni di dati. 

I comuni che hanno partecipato alla rilevazione sono 79: 42 al Nord Italia, 16 al Centro e 21 al Sud. Oltre ai frutti esotici, entrano a far parte del paniere anche i robot aspirapolvere, le lavasciuga e i vini liquorosi. Inoltre si registra l’aumento del peso dei Trasporti e Servizi ricettivi (11,74%) e quello della ristorazione. In calo l’istruzione. Nel paniere il peso maggiore è costituito dalla spesa per alimentari e bevande analcoliche (16,51%), in seguito ci sono i trasporti (14,67%) e abitazione (10,80%).

Istat rileva un rallentamento dell’inflazione

Secondo i primi dati, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) sia aumentato dello 0,2% su base mensile (0,8% annuo). Si è quindi di fronte ad una lieve riduzione dell’inflazione. Questo fenomeno è dovuto dal rallentamento dell’aumento dei prezzi alimentari non lavorati, dei beni energetici non regolamentati e dei servizi di trasporto. Mentre invece si è registrato un incremento dei prezzi degli alimenti lavorati e degli energetici regolamentati.