Quando lo scorso gennaio ufficializzarono l’acquisizione dell’intera gestione della Formula 1, i dirigenti di Liberty Media fin da subito assicurarono l’introduzione di novità e cambiamenti che avrebbero segnato un netto rilancio, sia in termini economici che di spettacolarità, dell’intera disciplina automobilistica. Ma, come sempre, alle parole devono seguire i fatti, e soprattutto quando sono i numeri a definire una determinata realtà, c’è poco da obiettare: la matematica non è un’opinione. Infatti, stando ad un’anticipazione diffusa da “Milano Finanza”, il rapporto dei ricavi del Circus relativi all’annata 2017 dovrebbe essere ben poco incoraggiante, con una perdita da non sottovalutare, che rischia di acuire ulteriormente le tensioni già in essere tra la proprietà statunitense e alcuni top-team (Ferrari su tutti).
La relazione completa dei conti inerenti entrate e uscite della Formula 1 2017 verrà pubblicata per intero soltanto nelle prossime settimane, ma il quotidiano economico-finanziario lombardo ha già rivelato che si sarebbe verificato un preoccupante calo negli introiti che rappresenterebbe già una sorta di record negativo per Liberty Media. Infatti pare che, tramite una lettera inviata agli azionisti, John C. Malone, massimo dirigente di Formula One, controllata del gruppo che gestisce i Gran Premi, abbia comunicato di una perdita intorno all’1%. Se all’apparenza può sembrare una diminuzione piuttosto ristretta, invece all’atto pratico questo presunto dato numerico rappresenta la flessione più consistente della massima disciplina automobilistica negli ultimi dieci anni. Qualora questa situazione dovesse essere confermata dopo la pubblicazione ufficiale dei conti, vorrebbe dire che, se nel 2016 (ultimo anno di gestione Cvc) Formula One ha immagazzinato 1,4 miliardi di euro, dovrebbe andare incontro ad una perdita di 14,6 milioni di euro, e sarebbe un record negativo dal 2008 ad oggi.
In particolare, pare che la diminuzione del fatturato sia legata alla cancellazione del Gran Premio di Germania e alla chiusura dei rapporti di sponsorizzazione con Ubs e Allianz. Dunque, sembra proprio che, almeno per la stagione 2017, Liberty Media non sia riuscita a dare quella sferzata di positività all’intero movimento che era stata sbandierata subito dopo l’acquisizione ufficiale. Inoltre, tenendo conto dei file di bilancio relativi ai primi nove mesi di gestione, risulterebbe che la perdita operativa sia arrivata a ben 56,3 milioni di euro. Naturalmente, se nei prossimi giorni i dati ufficiali dovessero confermare questo drastico calo degli utili, tutto ciò potrebbe andare ad influire anche sui premi in denaro da distribuire tra le varie scuderie, andando eventualmente ad alimentare la tensione fra le parti.
In particolare, il probabile flop di Liberty Media dopo un anno di gestione del Circus, potrebbe indebolire la posizione dei proprietari statunitensi nel confronto con la Ferrari in vista dell’introduzione di nuovi regolamenti a partire dal 2021. Da tempo, infatti, si sa che Sergio Marchionne è contrario ad un eccessivo livellamento degli equilibri a partire dalla distribuzione dei premi che, in seguito all’eventuale calo dei profitti fatto registrare per il 2017, potrebbero diventare più “leggeri”. Tutto ciò, naturalmente, andrebbe a pesare anche sulla Ferrari che, ad esempio, nel 2016 è stata la squadra che ha ottenuto il riconoscimento in denaro più alto (158 milioni di euro circa), nonostante non avesse vinto né il mondiale piloti, né quello costruttori. Questa cifra, infatti, è stata garantita dal fatto che il “cavallino rampante” è l’unico team che, dagli Anni ’50 ad oggi, è sempre stato presente in pista. Proprio questo parametro potrebbe essere cancellato da Liberty Media in nome dell’equilibrio, generando i rapporti tesi con Marchionne.
Ed ora, se dovesse giungere l’ufficialità degli incassi in calo per tutta la Formula 1, nelle contrattazioni per il nuovo “Patto della Concordia”, la proprietà americana rischierebbe di ritrovarsi in una situazione di maggiore debolezza nei confronti della Ferrari che, paventando un probabile addio alla competizione, farebbe temere un ulteriore, grosso danno economico all’intero sistema, trovando magari l’appoggio deciso di altri top-team che sicuramente non saranno affatto contenti del pesante ribasso che sarebbe giunto al termine della stagione 2017 di Formula 1.
Patrizia Gallina