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Stati Uniti, allarme pacchi bomba, Trump attacca i media: “Cessate le ostilità”

A poco più di una settimana dalle elezioni di midterm del 6 novembre, negli Stati Uniti è scattato un vero e proprio allarme pacchi bomba, in seguito ai vari plichi inviati a figure di spicco del mondo politico americano, ma anche ad emittenti televisive come la CNN. Tutto è cominciato con un misterioso e quantomai pericoloso pacco indirizzato al miliardario George Soros, seguito poi da altre due spedizioni destinate agli ex presidenti democratici Bill Clinton e Barack Obama.

Momenti di panico si sono vissuti anche al Time Warner Center di New York, dove si trova la redazione della CNN, presso la quale è stato rintracciato un involucro contenente un ordigno attivo e della polvere bianca. La bomba è stata prontamente disattivata e portata presso i laboratori scientifici del Bronx per effettuare tutti i rilievi del caso. Per evitare eventuali pericoli, sono state ordinate perquisizioni nelle sedi della CNN di tutto il mondo. Stando ai primi riscontri effettuati dagli investigatori, il pacco esplosivo avrebbe dovuto colpire John Brennan, ex direttore della Cia e soprattutto uno dei più aperti oppositori di Donald Trump.

Intanto, in queste ore, gli inquirenti stanno analizzando e lavorando su altri pacchi potenzialmente pericolosi, come quello fatto recapitare all’ufficio del governatore di New York, Andrew Cuomo, ed un altro scoperto dalla polizia del Congresso prima che finisse nelle mani di Maxine Water, esponente dei democratici. Al momento è stato comunicato che nel plico rivolto a Cuomo non vi era alcuna bomba, ma del materiale propagandistico appartenente a movimenti di estrema destra.

In seguito a questi preoccupanti avvenimenti, il presidente Donald Trump è intervenuto in prima persona, affermando che si stanno svolgendo delle indagini particolarmente approfondite, affinché i responsabili di questi gesti vengano identificati e assicurati al più presto alla giustizia. Inoltre l’attuale inquilino della Casa Bianca ha voluto lanciare un messaggio da lui stesso definito “bipartisan”, nel quale ha dichiarato con fermezza che queste forme di violenza politica non possono trovare alcuno spazio negli States, invitando tutti a “restare uniti”. Allo stesso tempo, però, il tycoon ha rivolto anche una pesante critica ai media chiedendo immediatamente di “cessare le ostilità”. Nel frattempo, l’FBI ha fatto sapere che l’inchiesta rientra nel computo del “terrorismo interno”.

Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di New York, Bill De Blasio, il quale ha sottolineato che queste minacce non avranno alcuna influenza sulla vita dei cittadini newyorkesi, i quali già in passato hanno affrontato emergenze di questo genere, dunque sanno bene come comportarsi in queste circostanze. Il governatore Andrew Cuomo, invece, dopo aver ricordato amaramente che, purtroppo, questa situazione è figlia del mondo in cui viviamo di cui fa parte anche il terrorismo, ha anche aggiunto che questo può attecchire solo laddove non viene contrastato efficacemente. Dunque, appellandosi anche lui all’orgoglio della popolazione di New York, ha detto: “Non lasceremo che i terroristi cambino il nostro modo di essere”.

Anche in Florida la polizia ha dovuto evacuare un edificio, ovvero quello in cui si trova l’ufficio di Debbie Wasserman Schultz, deputata dei democratici. In questo caso, però, anche se il pacco recava il nome della parlamentare, in realtà l’obiettivo degli attentatori era Eric Holder, ex ministro della Giustizia durante la presidenza Obama. Falso allarme, invece, al San Diego Tribune, dove un plico recante il nome della senatrice democratica Kamala Harris, si è rivelato del tutto innocuo.

La polizia statunitense ha riportato che un pacco bomba diretto a Hillary Clinton, candidata alla Casa Bianca proprio durante le ultime presidenziali, è stato intercettato da un addetto che ha proprio il compito di controllare la posta che giunge nella residenza della nota famiglia. Il rudimentale ordigno, costituito da un tubo pieno di polvere esplosiva, è stato disattivato dagli artificieri. Qualche ora dopo le minacce esplosive inviate a Soros e Clinton, un altro pacco è giunto alla residenza di Barack Obama, predecessore di Trump alla Casa Bianca: per fortuna nessuno dei destinatari è entrato a contatto con gli involucri, perché tutti intercettati prontamente dagli addetti ai controlli postali. Per adesso non è arrivata alcuna rivendicazione, mentre il materiale è al vaglio dell’FBI.

Questa situazione, inevitabilmente, sta facendo salire alle stelle la tensione in vista delle elezioni di midterm. Proprio per evitare che si speculi sull’intera vicenda per meri fini elettorali, il mondo politico statunitense sta scendendo in campo per stemperare i toni. Ad esempio, sia il governatore di New York Cuomo che il sindaco De Blasio, nonostante siano dei democratici, hanno evitato di criticare apertamente Donald Trump, invitando invece a non dare adito alla violenza, all’odio e agli attacchi ai media. Anche Hillary Clinton ha fatto sentire la sua voce, unendosi agli appelli rivolti all’unità, evidenziando come sia pericolosa la strategia della tensione e della paura a pochi giorni dalla tornata elettorale del 6 novembre.

Infine, dalla Casa Bianca, la portavoce Sarah Huckabee Sanders ha condannato aspramente l’invio dei pacchi bomba, parlando di “atti terrorizzanti e deplorevoli” e, in linea con quanto affermato da Trump, garantendo che i responsabili verranno prontamente individuati e consegnati alla giustizia.

Patrizia Gallina