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New Horizons: Ultima Thule, prima frontiera del sistema solare

New Horizons è la prima missione della Nasa destinata all’esplorazione della periferia del sistema solare e alla descrizione di Plutone, il corpo celeste scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh. Lanciata il 19 Gennaio del 2006 dalla base di Cape Canaveral, dopo un viaggio lungo quasi dieci anni per raggiungere la propria destinazione, ha consentito di conoscere la natura del freddo, data la distanza dal Sole, pianeta periferico, declassato a pianeta “nano” dalla unione astronomica internazionale sulla base di caratteristiche orbitali e non solo. Oggi, New Horizons inaugura il nuovo anno inviando a Terra le prime immagini della periferia affollata del sistema solare, in quella che gli scienziati chiamano fascia di Kuiper. Si tratta di una gelida regione di corpi minori paragonabile alla cintura di asteroidi compresa tra Marte e Giove.

La fascia di Kuiper o meglio la fascia di Hedgeworth-Kuiper è una regione del sistema solare sconosciuta con una estensione dell’ordine di diverse unità astronomiche ovvero di centinaia di milioni di kilometri, che accoglie corpi celesti dalle dimensioni variabili. Tale fascia ha caratteristiche poco conosciute, per lo più teorizzate, che consentono di raccogliere informazioni sulle origini del sistema solare.

La conoscenza della fascia di Kuiper potrebbe fornire informazioni preziose non solo sulla natura della materia, che si sarebbe formata nel momento in cui la protostella, che chiamiamo Sole, avrebbe iniziato la propria attività. Ma, anche sulle caratteristiche geologiche dei corpi rocciosi che popolano tale regione remota dello spazio. New Horizons nasce come missione della Nasa con l’intento preciso di fornire i primi dati sulla natura di Plutone e di Caronte. La luna principale del pianeta nano e i dati forniti nell’analisi di Ultima Thule rappresentano quel valore aggiunto che consente agli scienziati di comprendere i processi di formazione ed evoluzione di un sistema planetario complesso come quello solare.

Ultima Thule: la periferia incerta e sconosciuta del Sistema solare

Dalle prime informazioni ed immagini giunte a Terra sembrerebbe che Ultima Thule sia un oggetto bizzarro, una sorta di “snowman”, forse dato il periodo, con dimensioni intorno ai 33 kilometri circa, con una porzione maggiore ed una subunità, ad essa collegata, la testa, minore. Sicuramente successive missioni di esplorazione dello spazio di frontiera potranno fornire spiegazioni ai dati che in questo momento giungono dal remoto de Sistema solare.