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Caos cimiteri Roma: il dramma di Andrea Romano che non riesce a seppellire il figlio

Situazione sempre più allarmante a Roma dopo il caos cimiteri: a denunciare i ritardi nella sepoltura dei defunti è stato Andrea Romano, deputato del Partito Democratico. Il politico ha lanciato accuse pesanti nei confronti della città e del sindaco, Virginia Raggi, a distanza di due mesi dalla morte del figlio.

Caos cimiteri Roma, lo sfogo di Andrea Romano su Twitter

Parole forti quelle scritte sul proprio profilo Twitter da Andrea Romano. Un dolore che, con il passare dei giorni, è divenuto sempre più forte. Il figlio, di soli 24 anni, si è spento lo scorso febbraio, ma ad oggi non ha ancora trovato un posto per la sepoltura in uno dei cimiteri della capitale. “Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande“, ha scritto il deputato del Pd sul web.

Un problema che, come ha raccontato lo stesso Romano durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, che non riguarda solo lui, ma tante altre famiglie della città. Il caos cimiteri ha portato anche allo scoppio di alcune proteste da parte dei titolari di onoranze funebri. La situazione, infatti, vede diverse salme accatastate nei depositi cimiteriali di Roma, senza avere una data certa su quando potranno trovare una giusta collocazione.

La risposta di Ama al dramma di Andrea Romano

Dopo lo sfogo del deputato del Partito Democratico, è arrivata la risposta da parte di Ama: “La circolare 818 dell’11 gennaio 2021 del Ministero della Salute relativa alla situazione connessa all’epidemia da Covid-19 e riguardante il settore funebre-cimiteriale, dispone che in questa fase emergenziale venga data la priorità alle prime sepolture rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. E’ quanto anche Ama Cimiteri Capitolini in questa fase straordinaria sta facendo“. Infatti, la stessa azienda sottolinea che “nel caso specifico, l’operazione primaria di cremazione è stata effettuata nei tempi previsti da contratto di servizio, come la gran parte. Anche a fronte di oltre 5mila decessi in più da ottobre ad oggi, è ferma volontà di Ama, di intesa con Roma Capitale, di riprendere anche le “seconde” sepolture (operazioni cimiteriali non urgenti, come la tumulazione dell’urna cineraria di questo caso), a partire dal prossimo mese di maggio“.

Un dramma, dunque, che potrebbe trovare una fine tra qualche settimana, mentre numerosi romani attendono ancora di poter salutare definitivamente i loro cari.

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