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Franco Battiato è morto. Il cantautore aveva 76 anni

Si è spento questa mattina nella sua residenza di Milo, in Sicilia, Franco Battiato. A renderlo noto è la famiglia. Il cantautore aveva 76 anni. La conferma è stata data dalla famiglia che fa sapere che le esequie si terranno in forma strettamente privata e ringrazia tutti per le innumerevoli testimonianze di affetto ricevute. Battiato ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, tra momenti di avanguardia e la grande popolarità raggiunta soprattutto a partire dall’album “La voce del padrone” del 1981.
Nella sua lunga carriera ha pubblicato brani indimenticabili come “La cura”, “Centro di gravità permanente”, “Voglio vederti danzare”.

Franco Battiato: i primi messaggi in suo ricordo

Il Direttore de La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, ha scritto così su Twitter:

Ci la lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne” è il ricordo del Ministro della Cultura Dario Franceschini.
E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Ciao Maestro“, ha twittato l’ex premier Giuseppe Conte, citando Prospettiva Nevski.

Sempre su Twitter, il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha scritto: “Il mio sincero, profondo dispiacere per la scomparsa di Franco Battiato. Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole. Ci mancherà“.

Per il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Ci ha lasciati uno dei più grandi artisti italiani, che nella sua lunga carriera ha saputo sperimentare e plasmare la musica come nessun altro. Sei stato d’esempio e ispirazione per tanti. Mi stringo ai familiari. Ciao Maestro“.

Una carriera formidabile

Le prime esperienze musicali sono a Milano, con il primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che, insieme a Caterina Caselli, ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva.
Il successo presso il grande pubblico arriva negli anni ‘80, ma negli anni ’70 Franco Battiato produce album sperimentali come “Fetus” e “Pollution” che hanno fatto scoprire all’Italia le possibilità della musica elettronica e le concezioni più avanzate del rock di quelle stagioni.
A fine anni ’70 Battiato comincia a scrivere canzoni pop, a partire da “L’era del cinghiale bianco” del 1979 che contiene la ballata cantata in siciliano “Stranizza d’amuri“.
L’anno successivo arriva “Patriots”, con “Up Patriots to Arms” e “Prospettiva Nevski” a segnare ancora di più la nuova strada intrapresa.
Il vero e proprio boom arriva nel 1981 con “La voce del padrone“, il primo Lp a superare il milione di copie vendute in Italia. Praticamente ogni brano diventa un classico della canzone italiana, da “Bandiera bianca” a “Cuccurucucù“, da “Summer on a Solitary Beach” a “Centro di gravità permanente“.
Il linguaggio di Battiato era un inedito nella canzone italiana.

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Un uomo poliedrico

Franco Battiato si è cimentato anche in altre esperienze.
Regista di film, autore di opere liriche, pittore, autore di canzoni per altri e soprattutto per tante voci femminili, da Alice a Milva e Giuni Russo.
La lista delle sue collaborazioni va da Claudio Baglioni ai CSI, da Enzo Avitabile a Pino Daniele, dai Bluvertigo a Tiziano Ferro, Celentano, Subsonica, Marta sui Tubi.