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Messina, mamma e figlia impiccate. Un testimone: “Era ossessionata”

I corpi di Mariolina Nigrelli e Alessandra Mollica, la figlia 14enne, sono al Policlinico di Messina in attesa che si eseguano gli accertamenti.
Trovate morte, impiccate entrambe, in una casa di campagna in contrada Farcò, a Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina.
Gli investigatori ipotizzano un omicidio-suicidio.
Sul tavolo, nell’unica stanza dell’immobile, una lettera di una pagina, scritta a mano, firmata da Mariolina Nigrelli, dal contenuto piuttosto esplicito.
La procura di Patti non si sbilancia.

Messina: gli accertamenti sull’accaduto

Gli accertamenti tecnico-scientifici dei prossimi giorni saranno fondamentali per chiarire cosa è accaduto.
Maurizio Mollica è stato sentito dagli inquirenti per diverse ore.
Le sue dichiarazioni attendono verifiche, ma il suo coinvolgimento per il momento pare escluso. Così come viene smentito categoricamente che l’oggetto delle discussioni con la moglie avessero a che fare con presunti insulti o atti di bullismo subiti da Alessandra.

Alessandra, una ragazza modello

Aveva voti altissimi ed era perfettamente integrata con i coetanei. Era timida e un po’ introversa, ma non aveva problemi coi compagni“, sottolinea Valeria Gerbino, Vicepreside del liceo artistico regionale Ciro Esposito.
Conoscevo Alessandra come tutti, qui, era arrivata in prima media e aveva intenzione di continuare con la scuola qui da noi“.
Ulteriore elemento che escluderebbe l’emarginazione della ragazza, tanto che avrebbe deciso di proseguire gli studi nello stesso istituto che già frequentava.
La madre, quella paura, forse la coltivava.
Chi conosceva bene Mariolina dice che “forse era un po’ ossessiva, preoccupata che la bambina potesse essere presa in giro. Ma come si preoccupano tutte le mamme: erano veramente delle persone perbene“.

Il cordoglio del Sindaco

Quando sarà finito il momento del dolore e del doveroso silenzio – interviene il sindaco Francesco Re – dovremo interrogarci tutti sui motivi di questa tragedia. Quando succedono fatti del genere c’è una responsabilità collettiva“.
Bisognerà capire se nel corpo di Alessandra ci fossero sostanze in grado di stordirla.
Anche il quadro psicologico della madre avrà bisogno di approfondimenti.
I post sui social raccontano un sentimento cupo che però, come sottolinea il sindaco, “dovrà essere vagliato dagli esperti, e non dai criminologi dell’ultimo minuto. Questo, per noi, è il momento del lutto“.