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Michele Merlo, il padre contro l’ospedale: “Accusato di aver usato droghe”

Si torna a parlare di Michele Merlo, l’ex allievo di Amici morto nella serata di domenica 6 giugno 2021 per un’emorragia cerebrale, causata da una leucemia fulminante. Nella notte tra giovedì e venerdì aveva subito un delicato intervento ed era in coma farmacologico. Le sue condizioni continuavano però a peggiorare. Il 28enne non ce l’ha fatta e i suoi genitori, in preda al dolore e alla disperazione, vogliono scoprire se la sua morte sia stata causata da negligenza medica.

Il giovane cantante mercoledì si era recato al Pronto Soccorso di Vergato perché non stava bene. Lì è stato indirizzato alla guardia medica. Il medico che lo ha visitato lo ha fatto tornare a casa con un antibiotico. Al ragazzo non hanno fatto né gli esami del sangue né altri accertamenti. In un’intervista rilasciata a Il Resto del carlino il padre di Michele Merlo, si è scagliato contro l’ospedale dicendo: “Mio figlio è stato respinto dall’ospedale di Vergato e accusato di aver fatto uso di droghe“. Il medico ha però fatto sapere di aver fatto tutto quello che doveva fare e di aver relazionato tutto ai suoi superiori.

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Avviata un’inchiesta per la morte di Michele Merlo, il padre si scaglia contro il pronto soccorso

In seguito alla denuncia dei genitori di Michele Merlo, la Procura di Bologna ha deciso di avviare un’inchiesta sul caso per il reato di omicidio colposo contro ignoti. I carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica del 28enne all’Ospedale Maggiore e la documentazione medica prodotta al Pronto Soccorso di Vergato. Domenica Melo ha inoltre raccontato che Michele si era recato al pronto soccorso quella sera perché continuava ad avere mal di gola. Gli usciva anche sangue dal naso e aveva un forte mal di testa. A detta sua gli hanno risposto che non potevano intasare il pronto soccorso. Proprio per questo lo hanno mandato via prescrivendogli solo un antibiotico.