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Chiara Gualzetti, parla l’assassino: “Ricordo che non moriva…”

Durante l’interrogatorio avvenuto nella serata di lunedì l’assassino di Chiara Gualzetti ha raccontato gli ultimi istanti di vita della giovane 15enne. Di fronte alle domande è apparso un po’ seccato. Tra le varie cose ha detto: Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano.” Ha poi aggiunto che dopo averla accoltellata lei è caduta a terra, ha iniziato a prenderla a calci in testa ma ancora resisteva.

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Il ragazzo dopo l’omicidio aveva rivelato di sentire da tempo una voce demoniaca dentro che lo costringe sempre a fare cose cattive. A detta sua sarebbe stata proprio quella voce ad ordinargli di uccidere la 15enne. Aveva poi aggiunto di averla punita perché con le sue continue attenzioni lo opprimeva. Durante l’interrogatorio ha ribadito che le sue azioni sono spinte dalla voce che sente dentro. Nel nuovo interrogatorio il giovane assassino di Chiara Gualzetti ha ribadito ciò che aveva detto in precedenza, stavolta non ha però usato un tono seccato. Ha fatto però sapere di essere confuso, a detta sua gli dispiace per la 15enne.

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Essendo ancora minorenne durante l’interrogatorio uno dei genitori aveva il permesso di assistere. Prima di incontrare il 16enne la madre ha fatto sapere di essere ‘come in una bolla’. A detta sua il figlio non aveva mai fatto del male a nessuno e stavano cercando di risolvere i suoi problemi di scatti di rabbia. Anche la sorella sta soffrendo molto, ha infatti rivelato che è spezzata in due dal dolore. La famiglia dell’assassino di Chiara ci ha tenuto a far sapere di non essere andata alla sua fiaccolata per rispetto dei suoi genitori e non per indifferenza.

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