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Simona Viceconte morta impiccata: marito accusato di istigazione al suicidio

Simona Viceconte si è tolta la vita impiccandosi, i fatti risalgono al 13 febbraio 2020. Sembra che la donna, una 45enne di Chiusa San Michele in Val Di Susa, si sia uccisa perché temeva di perdere le figlie, da tempo la situazione familiare era difficile da gestire. La vittima si è impiccata nella tromba delle scale del palazzo di Teramo in cui viveva con le figlie e il marito, Luca Amprino.

Da tempo la 45enne era costretta a subire continue vessazioni da parte del marito, più grande di lei di otto anni. Le amiche della vittima raccontano che Simona Viceconte trascorreva il suo tempo chiusa in casa perché il marito l’aveva privata di tutto, dei soldi, dell’auto, del lavoro e della sua libertà. Probabilmente stanca di vivere come in una ‘prigione’ la donna ha preso la drastica decisione di togliersi la vita.

Simona Viceconte, marito accusato di istigazione al suicidio: lui nega

Il marito della vittima è accusato di istigazione al suicidio, Luca Amprino da quando la moglie si è tolta la vita ha sempre respinto le accuse dicendo che Simona aveva una sua autonomina economica e una piena libertà. A detta sua la 45enne da tempo aveva dei problemi, quando lui se ne accorse aveva contattato la famiglia di lei per farla aiutare. A detta sua già in passato aveva tentato di suicidarsi.

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