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Terza dose vaccino Covid, Sileri spiega: “A ottobre per i più fragili”

Mentre la campagna vaccinale prosegue a rilento in tutta Italia, gli esperti parlando già di una possibile terza dose ad ottobre. Infatti, ad oggi, solo il 70% degli over 12 ha ricevuto il vaccino anti-Covid, ma la quota necessaria da raggiungere è quella dell’80%. A confermarlo è stato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute.

Terza dose, la spiegazione di Pierpaolo Sileri

Il vero problema, però, riguarda tutte le persone fragili e gli immunodepressi, la cui copertura sembra essere giunta quasi al termine. “È dimostrato da alcuni studi che la terza dose rafforza l’immunità. Quando si potrà fare? Probabilmente da ottobre per le persone meno immunocompetenti, come i dializzati o altre categorie di pazienti“, questo è quanto comunicato da Pierpaolo Sileri. Il sottosegretario al ministro della Salute, ospite di Morning News su Canale 5, ha dunque parlato di un altro possibile richiamo che verrà effettuato nei prossimi mesi. Le categorie coinvolte saranno soprattutto quelle dei più deboli e di coloro che hanno ricevuto il vaccino per primi. Si esclude, dunque, una terza dose per il resto della popolazione, almeno per il momento. Infatti, sarà necessario guardare il risultato di alcuni studi effettuati in questi mesi per capire, o meno, se sarà indispensabile effettuare una nuova inoculazione.

Le parole di Anelli

Anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri è intervenuto sulla questione della terza dose. Queste le sue parole: “Oggi è indicata principalmente per i fragili, dove il livello immunologico è più compromesso“. Lo stesso ha poi ribadito: “Dobbiamo proteggere il più possibile per evitare cresca il numero dei morti, l’invito è fare le due dosi. Ma al momento la vaccinazione tiene, con una lievissima riduzione di efficacia nel tempo“.
Non si sa ancora che tipo di farmaco verrà somministrato per coloro che eseguiranno la terza dose, ma Sileri assicura: “È possibile che andando avanti l’industria ci fornirà delle terze dosi che verosimilmente saranno adattate alle varianti riscontrate in futuro“.

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