A Parigi, oggi, comincia il maxi processo per la strage del Bataclan.
Sei anni dopo si cercherà di far luce sui misteri che circondano l’assalto di jihadisti mandati dall’Isis che fecero 130 morti e centinaia di feriti.
1800 parti civili tra parenti delle vittime, feriti o sopravvissuti e 330 avvocati.
Il processo, che si terrà oggi nel vecchio Palazzo della Giustizia dell’Île de la Cité, durerà nove mesi con imponenti misure di sicurezza.
Bataclan: un libro ripercorre la tragedia
Georges Salines, padre della 29enne Lola, morta durante l’attentato al Bataclan nel novembre 2015, ha scritto un libro con il padre di uno degli attentatori.
Salines parteciperà al processo come testimone, per parlare della figlia e di quello che ha vissuto.
La figlia di Salines, editrice di libri per bambini, è rimasta uccisa qualche giorno prima del suo compleanno.
Il libro in questione, “Il nous reste les mots” (Ci restano solo le parole), è stato scritto con Azdyne Amimour, padre di Samy Amimour, uno dei terroristi morti dopo la strage.
Salines ricorda la prima volta in cui ha incontrato Amimour, con una foto del figlio che mai avrebbe fatto presagire un futuro da attentatore dell’Isis.
Testimonianze e sicurezza
Durante il processo verranno ascoltati anche i dirigenti dello Stato che, pare, abbiano sottovalutato nel 2015 la minaccia dell’Isis.
Testimonierà anche François Hollande, Presidente all’epoca degli attentati, così come l’ex ministro Bernard Cazeneuve e l’ex procuratore di Parigi, François Molins.
Organizzata anche un’unità di assistenza psicologica per i familiari delle vittime ma anche per i giornalisti che dovranno seguire le udienze.
Molti dubbi e paure circondano il processo, soprattutto per la paura di possibili nuove azioni da parte dei jihadisti, come successo per gli attentati di Charlie Hebdo.
Il disagio internazionale, con la terribile situazione di Kabul, rafforza le preoccupazioni dei servizi di sicurezza.
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