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Giacomo Sartori, l’autopsia conferma il suicidio: movente sul telefono?

Giacomo Sartori è scomparso a Milano lo scorso 18 settembre, il procuratore di Pavia Mario Venditti a Fanpage ha rivelato che si va verso l’archiviazione per suicidio. In un primo momento alcune anomalie avevano spinto la Procura ad aprire le indagini, l’esame autoptico ha però accertato l’ipotesi del suicidio. Il 30enne non ha vagato nelle campagne per giorni come si pensava all’inizio. Dall’autopsia è emerso che è morto la stessa sera in cui è andato via da Milano.

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Il corpo senza vita di Giacomo Sartori dal giorno in cui si sarebbe ucciso è rimasto a Casorate Primo fino a quando non è stato ritrovato. Al momento non è noto il motivo che avrebbe spinto il giovane a togliersi la vita. Probabilmente il movente potrebbe emergere dal cellulare del ragazzo, il pm fa però sapere che per aprirlo è necessario rivolgersi ad una società in Germania. Ha poi aggiunto: “Al di là del movente andiamo comunque verso l’archiviazione per suicidio”.

La sera in cui è scomparso il 30enne aveva trascorso la sera in un locale a Milano insieme ad alcuni amici, dove aveva subito un furto. Gli avevano portato via lo zaino in cui teneva il computer aziendale. La cosa lo aveva non poco sconvolto, soprattutto perché in passato era stato già derubato. Dopo aver lasciato il locale aveva fatto perdere le sue tracce, amici e familiari erano disperati. Qualche giorno dopo la sua auto era stata ritrovata a Casorate Primo, il suo cadavere è stato invece trovato il giorno dopo.

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