Il nuovo allarme lanciato dall’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità – riguarda la diffusione della variante Omicron.
“Il nuovo ceppo identificato per la prima volta in Sudafrica sta diventando dominante in diversi Paesi europei, dove i numeri raddoppiano ogni giorno e mezzo, con tassi di trasmissione mai visti prima.
La velocità con la quale Omicron si sta diffondendo nella popolazione metterà ulteriormente a rischio la tenuta di sistemi sanitari già sotto pressione“.
Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, invitando tutti a fare la terza dose di vaccino.
“Boost, boost, boost“, ha esortato Kluge, sottolineando che “il booster è la difesa più importante contro Omicron“.
L’invito si discosta dalla linea ufficiale dell’Oms i cui vertici più volte hanno ammonito i governi che la terza dose di vaccino è un lusso.
Oms su Omicron: “Una nuova tempesta sta arrivando”
“Rilevata, dalla sua identificazione, in almeno 38 dei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms. E anche se su questo ceppo ci sono ancora numerose domande senza risposta.
E’ prevedibile che Omicron possa diventare la variante dominante in circolazione nell’intera regione.
L’enorme volume di nuove infezioni potrebbe portare a più ricoveri e a interruzioni diffuse dei sistemi sanitari e di altri servizi critici“.
Avverte Hans Kluge nelle sue dichiarazioni.
“Nonostante il successo della campagna vaccinale nel “Vecchio Continente”, i contagi sono superiori del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e la stessa Omicron ha già provocato ricoveri e morti”.
Kluge, inoltre, ha confermato che Omicron “può eludere l’immunità infettando ancora persone precedentemente contagiate, chi non si è vaccinato e chi lo ha fatto molti mesi fa. I guariti da Covid hanno da 3 a 5 volte più probabilità di essere reinfettati da Omicron rispetto a Delta“.
Nuove restrizioni in Europa
In Germania il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato una serie di restrizioni, in vigore tra una settimana.
Scholz ha inoltre spiegato che “le nuove regole hanno lo scopo di dissuadere le persone dal partecipare a feste numerose a Capodanno. Ora non è il momento per le feste in grandi gruppi“, ha detto il cancelliere.
La Svezia ha sollecitato lo smart working, evidenziando la necessità di rispettare il distanziamento sociale con nuove regole per bar e ristoranti. Il Portogallo hadispsto la chiusura di locali e bar, imponendo lo smart working dal 26 dicembre almeno fino al 9 gennaio.
Infine, la Danimarca ha chiuso cinema, teatri e sale da concerto, limitando gli orari di apertura dei ristoranti: le misure dovrebbero durare almeno quattro settimane.