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Zona arancione, Liguria e altre tre regioni a rischio: ecco cosa succede

Mentre in Italia per alcune Regioni è il momento di passare alla zona gialla, per altre c’è il rischio della zona arancione.
Il passaggio a questa fascia scatta quando l’incidenza settimanale supera i 150 contagi ogni 100mila abitanti e l’occupazione dei posti letto nelle terapia intensive da parte dei pazienti Covid è maggiore del 20%.
Osservata speciale la Liguria: in base agli ultimi dati diffusi dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), nella Regione l’occupazione è salita al 21% in terapia intensiva e al 30% in area medica.

Zona arancione: come cambiano le regole

In zona arancione serve il super green pass per centri commerciali nei festivi e prefestivi, ristoranti, piscine, palestre, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi all’aperto.
Necessario il green pass base per gli spostamenti con un mezzo proprio dal comune di residenza verso altri comuni o fuori regione/provincia.
In zona gialla, invece, non c’è alcun limite per gli spostamenti in territorio regionale.

Green Pass rafforzato

Fino al 31 marzo, è prevista l’estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato per ristoranti e bar e, dal 10 gennaio, sarà esteso anche ad altre attività.
Inoltre, fino al 31 gennaio 2022, sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, chiuse le sale da ballo e discoteche
Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla.
Diverso per le zone arancioni dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune.

“Duecentomila contagi al giorno”

Roberto Battiston, fisico e coordinatore dell’Osservatorio dati epidemiologici di Agenas, ha pronosticato il boom dei contagi.
Ora sappiamo che presto anche l’Italia si avvicinerà o supererà la quota di 200.000 contagi quotidiani anche grazie agli incontri natalizi.
Poi perché i dati esteri, in particolare quelli inglesi, che precedono i nostri di 10/12 giorni, confermano che ora lì è partito l’aumento dei ricoveri.
Dunque è ragionevole pensare che anche da noi all’esplosione dei contagi seguirà verso fine mese una forte pressione sugli ospedali“, dice Battiston.
In questo momento in Italia ci sono due infezioni: quella da variante Delta e quella da Omicron.
La seconda molto più diffusa perché spesso buca anche i vaccini con seconda dose. È una fase di grande cambiamento che quindi consente solo di abbozzare i futuri scenari“, conclude.