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Bollette, la guerra aumenta i rincari in Italia: le possibili soluzioni

L’attacco russo all’Ucraina comincia a mietere delle vittime. Non solo civili e soldati, ma anche i consumatori europei alle prese con il caro prezzi di petrolio e gas. In particolare, le famiglie e le imprese italiane sono e saranno soggette a sborsare più soldi per pagare le bollette, considerando che il 90% del gas viene importato, e buona parte (40%) proviene dalla Russia.

Secondo le informazioni raccolte da Ilgiornale.it, il prezzo dei future del gas – strumenti derivati – è aumentato del 51 % nella giornata di giovedì 24 febbraio, arrivando a toccare quota 134 € per megawattora. Già prima del conflitto, Arera – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – aveva previsto un aumento di 300 € a famiglia per l’elettricità e 600 € per il gas, solo nel primo trimestre 2022. Il tutto mentre prosegue il braccio di ferro tra Ue e Russia: l’Unione Europea chiude il gasdotto Nord Stream 2, mentre i russi limitano il gasdotto Yamal, una delle vie utilizzate per il passaggio del metano in tutta Europa, attraverso Polonia e Germania.

Conflitto Russia-Ucraina e aumenti bollette: le possibili soluzioni

Ora che i russi stanno attaccando l’Ucraina, la situazione non può che peggiorare. Gli analisti stimano che il prezzo del gas possa arrivare a quota 200 € megawattora, mentre quello del petrolio addirittura a 150 dollari al barile. Al momento, le uniche soluzioni per limare l’impennata dei prezzi in Italia sono quelle di aumentare la produzione interna fino a sei miliardi di mc, oppure importare da altri paesi, come Azerbaijan, Libia e Algeria.

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