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Paolo La Rosa, condannato a 16 anni il suo assassino: la famiglia della vittima protesta

È stata emessa una sentenza per l’omicidio di Paolo La Rosa, il 21 ucciso a febbraio del 2020 durante una violenta rissa scoppiata all’interno di una discoteca a Terrasini, in provincia di Palermo. All’inizio la Procura aveva chiesto l’ergastolo nei confronti dell’assassino della vittima, il 22enne Pietro Alberto Mulè. I giudici non hanno ritenuto il delitto aggravato dai futili motivi, gli hanno quindi concesso le attenuanti generiche.

L’assassino del giovane ragazzo in seguito alla tragica vicenda ha sempre dichiarato di essersi difeso da una rissa. Una violenta lite finita in tragedia, il 22enne accoltellò Paolo La Rosa, le gravi ferite riportate non gli lasciarono scampo. Mulè è stato condannato a 16 anni di carcere, una sentenza che la famiglia della vittima non ha preso affatto bene. In aula dopo la sentenza hanno urlato: “Vergogna, vergogna.”

L’omicidio del giovane 21enne fu ripreso dalle telecamere di sorveglianza della discoteca. La zia del ragazzo in preda al dolore e alla delusione ha fatto sapere che per la perdita del loro caro tutto ciò che avevano chiesto era la massima pena prevista per coloro che uccidono un’altra persona a sangue freddo, l’ergastolo. La condanna di 16 anni li ha gettati nello sconforto, non credo di aver ricevuto giustizia per l’omicidio di Paolo.

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