I fatti risalgono allo scorso 3 maggio 2020, quando Luana D’Orazio è morta sul luogo di lavoro a Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. La vittima, una giovane di soli 22 anni, lavorava in una fabbrica tessile. È rimasta agganciata nel rullo ed è stata inghiottita dal macchinario mentre lavorava ad un orditoio.
In seguito alla tragica vicenda immediato era stato l’intervento del personale medico del 118 sul luogo dell’incidente, per la 22enne però non c’era stato nulla da fare. La giovane vittima ha lasciato il fidanzato e una bambina piccola, la sua famiglia a quasi un anno dalla tragedia continua a chiedere giustizia. Per la morte di Luana D’Orazio l’assicurazione aveva offerto alla famiglia un milione di dollari. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la madre della ragazza ci ha tenuto a precisare che il dolore non si quantifica e non si mercifica. La donna, Emma Marrazzo, ha fatto sapere che la fa stare male questa storia di denaro sbandierata ai quattro venti, come se la morte della figlia potesse avere un prezzo.
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La madre della giovane vittima ha continuato dicendo che il 7 aprile inizierà il processo con i tre imputati. A detta sua se queste persone vogliono preparare delle strategie di difesa dovrebbero farlo in silenzio senza tormentare lei e la sua famiglia. Tra le varie cose ha poi aggiunto: “Tra poco più di un mese sarà un anno che piango Luana. Non si può giocare con la vita di una famiglia colpita duramente da una tragedia. Io sto vivendo un calvario infinito ma il mio dolore non viene rispettato“. Emma Marrazzo ha concluso dicendo che ha due soli desideri, il primo è che sia fatta giustizia per la morte di Luana e il secondo è che non ci siano più morti sul lavoro.