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Mascherine, 1° maggio: via libera a quelle chirurgiche

Sull’utilizzo delle mascherine al chiuso è sempre più probabile che si tornerà ad utilizzare solo quelle chirurgiche, a partire dal 1° maggio.
Al momento restano obbligatorie le Ffp2 fino al 30 aprile.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “Sono un presidio fondamentale dopo Pasqua faremo una valutazione e decideremo sul loro utilizzo“.
La pensa così anche il Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che raccomanda il loro uso in contesti come trasporto pubblico, cinema e teatro.
Per Matteo Bassetti, Direttore Malattie Infettive del San Martino di Genova, “è doveroso toglierne l’obbligo al chiuso dal primo maggio“.
Posizioni molto diverse: la decisione sarà presa dal Governo.

Mascherine: cosa deciderà il Governo?

Walter Ricciardi invita alla prudenza: “È probabile che guardando i dati si decida di non togliere le mascherine al chiuso, così come all’aperto in caso di assembramenti“, anticipando quelle che potranno essere le prossime mosse dell’esecutivo.
Ieri, dopo giorni di costante calo, i casi hanno ripreso a salire, da 62.037 a 64.951.
È presto per dire se ci troviamo davanti a un’inversione di tendenza ma come rileva il monitoraggio Gimbe, dal 6 al 12 aprile la discesa è stata lenta.
Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ha fatto sapere che l’obbligo rimarrà, visto che il Governo ha concordato di lasciare immutati i protocolli di sicurezza.
Per mezzi di trasporto, cinema e teatri la mascherina dovrebbe restare fino all’estate.
Si potrebbe passare un po’ ovunque alla chirurgica, protettiva se indossata da tutti e in modo corretto.

Le dichiarazioni di Matteo Bassetti

Matteo Bassetti, ospite a Rai Radio1, ha detto che è tempo di cambiare passo nell’affrontare il virus.
Oggi la mascherina andrebbe utilizzata come gli occhiali da vista: li porti con te e li utilizzi quando ti serve. Io sono dell’idea che si dovrebbe finire con questa declinazione dell’obbligo e andrei sulla raccomandazione della mascherina per gli anziani e i fragili al chiuso e all’aperto. Gli altri la useranno come il gel alcolico che uno si porta dietro e lo usa quando serve. Deve diventare un oggetto che può servire se usato appropriatamente, ma non va declinato come obbligo.
La pandemia non è finita e dobbiamo continuare sulla linea percorsa finora ma oggi la linea rigorista sull’uso della mascherina serve a molto poco, visto che abbiamo ancora 60 mila contagi al giorno e l’obbligo delle mascherina c’è da 2 anni. Oggi c’è un monoteismo quotidiano sbagliato. Non esiste solo il Covid anche le altre malattie, anche infettive. Dobbiamo tornare a dire alle persone che ci sono le infezioni da pneumococco, da klebsiella, da emofilo, che c’è l’influenza, i metapneumovirus o anche altri coronavirus“.