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Tavecchio, gaffe razzista: “In Italia titolare chi mangia banane”

Il candidato alla Figc Carlo Tavecchio

C’ era una volta il “frutto dell’ amore”. Ora più che mai, la banana è diventata l’ oggetto della discordia nel mondo del calcio. Si scaglia addosso ai calciatori, si usa come termine dispregiativo, diventa l’ emblema dell’ ottusità di certi “commentatori” razzisti. Già, il razzismo, la bestia nera del pallone, in Italia come nel resto del globo. Ecco perchè le recenti dichiarazioni del (forse?) futuro Presidente Figc Carlo Tavecchio hanno sconvolto e fatto adirare gli idealisti o, semplicemente, coloro che credono nel bel calcio, al di là del passaporto dei giocatori.

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DA “MANGIA BANANE” A TITOLARE. Nel corso della consueta assemblea estiva dei Dilettanti, tenutasi nella giornata di ieri nella Capitale Tavecchio – super favorito a rivestire il ruolo di Presidente all’ interno della Federazione Italiana Gioco Calcio – ha preso la parola, lasciando di stucco tutti i presenti con un’ affermazione di dubbio gusto. Il 70enne Direttore di banca ha esordito con un rapido “excursus” sulla questione dei top player extracomunitari in Inghilterra, sottolineando come la Nazione della Regina “Individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro”.

Sin qui, nulla di “straordinario” da segnalare nelle legittime dichiarazioni di Carlo Tavecchio, che aprono un dibattito, mai sopito per giunta, sull’ eccessiva presenza di talenti extracomunitari nella nostra massima Lega. Il candidato alla Presidenza, però, ha rincarato la dose, offrendo uno “show” che ha ammutolito la platea presente all’ assemblea. “Da noi arriva Opti Pobà (nome di fantasia, n.d.R.), che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”.

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RETTIFICA IMMEDIATA. Di fronte al gelo calato in sala dopo le sue esternazioni, Carlo Tavecchio ha immediatamente rivisitato le proprie dichiarazioni. “Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine – ha dichiarato immediatamente Tavecchio, compiendo un decisivo dietro front rispetto alle sue stesse parole – mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’ Africa o da altri Paesi. Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso”. Il candidato Figc ha inoltre aggiunto: “La mia vita è improntata all’ impegno sociale, al rispetto delle persone e al volontariato: in particolare in Africa”. La domanda, però, rimane: questo clamoroso “autogol” metterà a repentaglio la possibilità, per Tavecchio, di sedere sulla “somma poltrona” Figc?