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Spagna, no aborto per minori senza consenso genitori

SPAGNA – Mercoledì 9 settembre il Senato spagnolo ha approvato la riforma della legge sull’aborto, che ora vieta alle minorenni di ricorrere alla pratica senza il consenso dei genitori. La Camera alta spagnola ha approvato la riforma con 145 voti a favore, 89 contro e 5 astensioni, determinando così l’ultima tappa formale prima dell’entrata in vigore. La riforma sull’aborto prevede che “per un’interruzione volontaria di gravidanza di una minore (…), oltre alla manifestazione della sua volontà, sarà necessario il consenso espresso dei suoi rappresentanti legali”, eliminando così ogni possibilità di abortire di propria iniziativa.

Laura Berja, senatrice del Partito socialista, il principale partito d’opposizione, ha dichiarato: “È una riduzione dei diritti, un’iniziativa che non risponde a una domanda sociale e che non farà sì che le giovani non ricorrano all’aborto”. Il governo di Mariano Rajoy aveva scatenato una polemica già lo scorso dicembre 2013, quando aveva approvato una bozza di progetto di legge che vietava l’aborto, a eccezione di qualche caso: rischio vitale per la vita o la salute della madre e stupro, senza consentirlo in caso di malformazione del feto.

La legge costituisce un passo indietro rispetto alla legislazione in vigore, approvata dalla sinistra nel 2010, che permetteva alle donne di abortire senza giustificazioni nelle prime quattordici settimane di gravidanza. Dopo mesi e mesi di controversie, un anno fa l’esecutivo ha rinunciato a questa riforma e ha annunciato che si sarebbe limitato a proporre il divieto di aborto senza il consenso dei genitori.