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Ecco gli “ImamYouTube”: l’estremismo nell’era del web

L’abominio dell’Occidente, dei suoi usi, delle sue comodità, persino dei suoi gusti alimentari e, soprattutto, della sua “frivola” tecnologia…. effettuata tramite YouTube ed i social network. Questo è l’assurdo paradosso vissuto da alcuni nomi di spicco dell’estremismo islamico, prontamente soprannominata la generazione degli “ImamYouTube”. Rachid Abou Houdeyfa, Abdelfattah Rahhaoui, Nader Abou Anas sono solo tre degli Imam più noti e più attivi sui social network e, ovviamente, sul portale di sharing video YouTube, divenuto per tali personaggi luogo ove postare al Mondo intero le proprie, irose prediche. Gli “ImamYouTube” si scagliano contro tutto e tutti: la musica, il calcio, persino la carne di maiale. E, ovviamente, contro la rete.

“Coloro che amano la musica sono quelli a cui piacerebbe essere trasformati in scimmie e maiali“, ha tuonato in un video, attualmente presente in rete, l’ “ImamYouTube” più – tristemente – famoso sul Globo, ovvero il 35enne Rachid Abou Houdeyfa. La musica inviterebbe ad intrattenere rapporti sessuali sconci, almeno stando all’Imam che, allo stesso tempo, condannava i vili attentati di Parigi ad opera dell’Isis. Attentati che hanno colpito la quotidianità dei Parigini e non solo, e che hanno mietuto le maggiori vittime – guarda caso – proprio al Bataclan, nel corso di un concerto rock. Parole al veleno contro l’universo delle sette note che provengono da un ex rapper, come dire che l’ “ImamYouTube”, più che ad un predicatore, somiglia al bue che vede le corna all’asino.

Nonostante i controsensi delle sue prediche, Houdeyfa è seguitissimo su Facebook, eccome. La sua pagina ufficiale supera i 180 mila “mi piace” e le sue parole sono ritenute un vero e proprio “mantra” tra gli islamici. Un seguito simile è portato a casa anche dall’Imam di Tolosa Abdelfattah Rahhaoui, che grida allo scandalo quando i giovani, piuttosto che rispettare i rigidi dettami del Corano, preferiscono trascorrere il loro tempo seguendo le partite di calcio. “Non si vergognano davanti ad Allah?”, si chiede l’ “ImamYouTube”, che non è l’unico a porsi delle domande “esistenziali” circa le abitudini degli Occidentali. “I consumatori di carne di maiale sono le persone più sporche del Mondo” ammette, senza mezzi termini, Mehdi Kabir di Villetaneuse . Ancor più colorito è il commento dell’ “ImamYouTube” Nader Abou Anas da Bourget, quando paragona gli uomini amanti della moda a dei pinguini. “Un uomo fashion oggi è un uomo che mette dei pantaloni slim e così si vedono le sue mutande“, ironizza, sempre ed ovviamente, online.

Insomma, gli Occidentali non ne combinano una giusta per gli “ImamYouTube”. A parte, ovviamente, aver fatto bene ad offrire agli estremisti islamici alcuni tra gli strumenti più “virali” di diffusione del loro “verbo”. Facebook, Twitter, YouTube sono tutti ritenuti strumenti del “demonio”, tanto da condannare quanto, a proprio piacimento, da utilizzare. Dagli smartphone ai lettori Mp3, gli “ImamYouTube” conquistano consensi, creano proseliti, influenzano le giovani menti, come fanno gli Americani, gli Europei, i Cinesi. Nè più, nè meno.