VNews24

Disastro del Sinai, un avatar “italiano” per ricordare le vittime

Un’iniziativa rispettosa del dolore dei congiunti che hanno perso, nell’esplosione avvenuta alla fine del mese scorso nei pressi del Sinai, un padre, un figlio, un’amica, un compagno, una persona che, quel maledetto giorno, occupava uno dei 224 posti messi a disposizione dall’airbus A321. E’ tutta da attribuire ad un Italiano – rimasto anonimo – la creazione di un commovente logo-commemorativo per tributare le vittime del Sinai: un aereo che campeggia, come sfondo, sotto il tricolore russo. Per non dimenticare una vera e propria tragedia dei cieli, troppo presto accantonata dall’opinione pubblica.

La strage avvenuta a Parigi ha immediatamente scatenato un’ondata di solidarietà “social”, in primis da parte di Facebook, che ha permesso ai suoi utenti di porre la bandiera francese come sfondo alle proprie immagini di profilo, come omaggio ai “caduti” in Francia. Stesso servizio non era stato creato, invece, per onorare le vittime dell’airbus andato distrutto sul Sinai come se, anche di fronte a morti così violente, alcune vite valessero meno di altre. Come può essere possibile?

Sul web è immediatamente montato lo sdegno dei cittadini russi, ma non solo. Anche i passeggeri morti su quel “maledetto” volo sono vittime della follia dell’estremismo islamico. Come è stato possibile dimenticarsene, accantonare tale tragedia, fare finta di niente? In mezzo a tutta questa dura polemica, però, un cittadino italiano ha pensato di mettere a tacere qualunque diatriba sterile con un piccolo, ma significativo segno di pace ed amore.

E’ stata il Ministro degli Esteri russo Maria Zakharova a renderlo noto su Facebook. “Questo mi è stato inviato da uno sconosciuto italiano che si firma con una sola parola: ‘Solidarietà’. Grazie”. Post stringato ma dal quale si evince tutta la commozione provata dalla Russia per un gesto, tanto inaspettato quanto sincero, che ha immediatamente fatto il giro del Mondo in rete. Le vittime del Sinai ed i loro familiari ringraziano. In barba ad ogni genere di “favoritismo”, immancabile anche nelle tragedie della vita.