Per gli esperti, quindi, l’aumento della percentuale di tumori non può più essere legato solo a semplici anomalie nella divisione cellulare. L’équipe ha inoltre analizzato precedenti ricerche sugli immigrati dai paesi con basso rischio i quali sviluppano maggiori possibilità di contrarre malattie oncologiche nel nuovo Paese. Per alcuni tipi di cancro, come quello dell’intestino, della pelle e di testa-collo, i fattori di rischio sembrano quindi più ambientali che genetici.
Solo tra il 10 e il 30% dei casi i tumori sono invece dovuti ad anomalie del corpo o alla sfortuna. Molti specialisti hanno accolto con favore la tesi proposta dall’Università di New York. La strada da fare, però, è ancora molta: “Resta un problema, dato che non tutti i rischi estrinseci sono stati identificati e non tutti potrebbero essere evitabili” ha spiegato lo stesso Hannun.