Secondo il primo meccanismo, ogni volta che sbagliamo ci sentiamo in colpa e come conseguenza tendiamo a essere più indulgenti con noi stessi finendo per ricommettere lo stesso errore. Gli studiosi hanno sottoposto un campione di persone ad alcuni esperimenti durante i quali è stato chiesto loro di ricordare tutte le volte in cui erano riusciti a resistere o avevano ceduto alla tentazione di comprare qualcosa. In seguito è stato chiesto loro quanto sarebbero stati disposti a sborsare per un oggetto particolarmente desiderato. Dai risultati è emerso che chi ricordava bene le volte in cui l’aveva già fatto ha ammesso di essere disposto a spendere tanto quanto chi aveva ricordato i grandi sacrifici fatti, ergo l’aver avuto le mani bucate in passato non ha cancellato la voglia di farlo ancora.
Il secondo meccanismo si riferisce al mondo in cui affrontiamo i nostri sbagli. Dopo ogni errore il cervello cerca disperatamente di rallentare il momento di affrontare nuovamente quella scelta. Il nostro rimuginare concentra tutte le nostre energie sul singolo errore e distoglie l’attenzione dalla questione. Il terzo meccanismo è sostenuto da diversi studi che hanno dimostrato come il cervello tenda a prestare attenzione agli stimoli un tempo piacevoli, ma ora non più. Ecco quindi spiegata la ragione per cui è difficile resistere a un “innocuo” dolcetto ipercalorico.