Grand-Bassam, cittadina a 40km dalla capitale Abidjan, è il luogo dove si sono svolte le sparatorie e più precisamente, come dichiarano i testimoni, nell’Hotel Etoile du Sud e a Coral Beach (proprietà di un americano), luoghi frequentati sia dalla popolazione locale che da europei ed americani.
Subito dopo la strage l’attacco è stato rivendicato dai jihadisti dell’Africa Occidentale Al Murabitun, anche se, secondo l’intelligence americana che si occupa di monitorare i siti internet jihadisti (Site), l’attacco è stato rivendicato anche da Al Qaeda nel Maghreb Islamico.
Erano almeno 10 gli uomini che sparavano a chiunque incontrassero, coperti con passamontagna, urlando “Allah Akbar” (Dio è grande) e obbligando le vittime a dirlo prima di morire. I terroristi sono arrivati via mare, arrivando sulla spiaggia con delle barche e iniziando la strage da li per poi dirigersi nei bar dei resort con lo scopo di uccidere più vittime possibili. Questa modalità d’attacco ricorda molto l’attacco terroristico avvenuto il 26 Giugno sulla spiaggia di Sousse in Tunisia.
La Farnesina ha avviato la verifica per accertare che non ci siano vittime italiane e le stesse operazioni si stanno svolgendo da parte di America e Francia. A tal proposito Hollande ha dichiarato che:”La Francia assicura sostegno logistico e informazioni alla Costa d’Avorio per trovare gli aggressori. Continuerà e intensificherà la cooperazione con i suoi partner nella lotta al terrorismo”.
Il ministro degli Interni ivoriano Hamed Bakayoko ha spiegato poco fa come le forze di sicurezza locali siano riuscite a neutralizzare 6 uomini del commando, prima che potessero spingersi verso l’interno e fare altre vittime. Continua la ricerca degli altri terroristi in uno stato che era già in allerta dopo gli attacchi jihadisti di Burkina Faso e Mali.