Tale decisione, afferma il Papa, potrebbe dare alle donne la possibilità di diventare “diacone” già da oggi. Se l’annuncio seguirà senza intralci, per la prima volta in questo millennio le porte della chiesa si aprirebbero ad una prospettiva che non era stata appoggiata in passato da Papa Giovanni Paolo II. Questo cambiamento è davvero importante perché avvicinerebbe la chiesa cattolica a quella anglicana, dove per le donne è possibile diventare sacerdoti e, da luglio 2014, di divenire anche vescovi.
La rinuncia di Papa Giovanni Paolo II sul diaconato femminile nel 1994, ha spiegato il cardinale Carlo Maria Martini, non era un vero e proprio “no” perché c’erano ancora “spazi aperti” per questo argomento. Difatti, Papa Francesco, partendo dal presupposto che nessun documento menziona, di conseguenza, non esclude il diaconato femminile, ha deciso di riprendere questo tema importante riguardante la funzione delle donne all’interno comunità cattolica.
Finora uno dei motivi che ha tenuto lontano dal sacerdozio il mondo femminile sarebbe la mancanza di donne nel cenacolo al momento dell’istituzione dell’Eucarestia. Una recente decisione di Papa Francesco, però, “smontava” già in parte questo pensiero: l’ammissione delle donne alla Lavanda dei piedi che il Papa aveva attuato nel primo Giovedì Santo del suo Pontificato è diventata da quest’anno una possibilità per tutte le parrocchie.
Ritornando al diaconato, esso rappresenta uno dei sacramenti che precedono l’ammissione al sacerdozio e, a quanto pare, era aperto anche alle donne nelle prime comunità cristiane. Il ruolo del diacono è quello di servire e amministrare alcuni sacramenti, come il battesimo e il matrimonio, e in alcuni paesi svolge anche la funzione di guida per le comunità religiose sostituendo talvolta la figura del sacerdote.
Nel corso di una sessione di domande durante l’incontro di oggi nell’Aula Nervi, alcune religiose hanno chiesto a Papa Francesco perché la Chiesa esclude le donne dal servire come diaconi. E una di loro ha anche aggiunto: “Perchè non costruire una Commissione ufficiale che potrebbe studiare la domanda?”. Il Papa ha così deciso di accogliere la richiesta, dichiarando: “Sarebbe fare il bene della Chiesa di chiarire questo punto. Sono d’accordo. Parlerò per fare qualcosa di simile. Accetto la proposta. Sembra utile per me avere una Commissione che chiarisca bene”.