Secondo l’ipotesi degli esperti, la “Bocca dell’Inferno” si sarebbe formata a causa del drastico mutamento climatico in corso negli ultimi decenni. L’aumento delle temperature avrebbe determinato lo scioglimento dello strato perennemente ghiacciato del terreno (permafrost) causando un collasso stesso del terreno circostante. La formazione di crateri in queste circostanze non è nuova ma a spaventare gli abitanti del luogo è la crescita continua della voragine. Ogni anno infatti aumenta di circa 60 piedi causando spesso violenti e terrificanti “boom” che riecheggiano in tutta la zona. Da qui il soprannome del cratere.
I residenti della zona hanno paura di avvicinarsi alla “Bocca dell’Inferno”. L’instabilità del terreno è infatti un problema reale ma gli scienziati non si sono fatti scoraggiare. Durante una spedizione all’interno del cratere, sono state fatte numerose e importanti scoperte. Sono stati ritrovati i resti di diversi animali, alcuni risalenti a più di 4 mila anni fa, tra cui bisonti, cavalli, alci, renne, mammut e perfino un vitello di bisonte mummificato. Oltre a ciò, è stato possibile datare il terreno che secondo quanto ipotizzato, si sarebbe congelato circa 200 mila anni fa. “C’è ancora molta da scoprire – ha dichiarato il professor Julian Murton dell’Università di Sussex – Il cratere è in continua espansione, e visto che l’irregolarità climatica non accenna ad arrestarsi, non sarà l’unico a formarsi”.