“Bocca dell’Inferno” si apre in Siberia, ecco di cosa si tratta

"Bocca dell'Inferno", ecco il gigantesco cratere in SiberiaSIBERIA – Gli abitanti di Batagai, in Siberia, vivono nel terrore da quando, circa 50 anni fa, si è aperta una misteriosa voragine soprannominata “Bocca dell’Inferno”. Con gli anni, il cratere ha assunto dimensioni gigantesche e ora vanta 100 metri di profondità e 1 chilometri di lunghezza. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la causa di questo strano ed inquietante fenomeno è il clima. “Il riscaldamento globale, in particolare – hanno rivelato gli esperti – ha fatto collassare il suolo. Questo è il risultato”.

Secondo l’ipotesi degli esperti, la “Bocca dell’Inferno” si sarebbe formata a causa del drastico mutamento climatico in corso negli ultimi decenni. L’aumento delle temperature avrebbe determinato lo scioglimento dello strato perennemente ghiacciato del terreno (permafrost) causando un collasso stesso del terreno circostante. La formazione di crateri in queste circostanze non è nuova ma a spaventare gli abitanti del luogo è la crescita continua della voragine. Ogni anno infatti aumenta di circa 60 piedi causando spesso violenti e terrificanti “boom” che riecheggiano in tutta la zona. Da qui il soprannome del cratere.

I residenti della zona hanno paura di avvicinarsi alla “Bocca dell’Inferno”. L’instabilità del terreno è infatti un problema reale ma gli scienziati non si sono fatti scoraggiare. Durante una spedizione all’interno del cratere, sono state fatte numerose e importanti scoperte. Sono stati ritrovati i resti di diversi animali, alcuni risalenti a più di 4 mila anni fa, tra cui bisonti, cavalli, alci, renne, mammut e perfino un vitello di bisonte mummificato. Oltre a ciò, è stato possibile datare il terreno che secondo quanto ipotizzato, si sarebbe congelato circa 200 mila anni fa. “C’è ancora molta da scoprire – ha dichiarato il professor Julian Murton dell’Università di Sussex – Il cratere è in continua espansione, e visto che l’irregolarità climatica non accenna ad arrestarsi, non sarà l’unico a formarsi”.