Secondo il racconto della vittima, il marito avrebbe iniziato a colpirla con un bastone di legno, tagliandole poi i capelli con delle forbici e rasandole in parte la testa. Poi, con l’aiuto della madre e della sorella, l’avrebbe legata al letto e picchiata fino a mutilarle i genitali. Il tutto senza apparente motivo. In seguito, credendola morta, si è recato a casa della suocera dicendole: “Ho ucciso tua figlia, vai a riprendertela”. La donna si è subito precipitata a casa della figlia, ancora viva nonostante la forte emorragia in corso. L’immediato intervento dei medici le ha salvato la vita ma non c’è stato nulla da fare per il suo bambino.
“La donna non è più in pericolo di vita – hanno affermato i medici che l’hanno in cura – Gli esami hanno confermato che l’aborto è avvenuto a causa della violenza subita”. Secondo quanto dichiarato da Abdul Khalil Aseer, portavoce della Questura di Takhar, il marito sarebbe scomparso subito dopo aver parlato con la suocera. Il capo del Dipartimento per gli Affari delle Donne di Takhar, Ramz Ara, ha assicurato alla famiglia che le autorità stanno facendo tutto il possibile per individuare l’uomo e consegnarlo alla giustizia.