Secondo la ricostruzione, la bambina stava giocando in strada nel quartiere di Bosque Calderon Tejada, a Bogotà, dove la famiglia si era rifugiata per sfuggire alla guerra. Improvvisamente, da un furgone sono scesi alcuni uomini che l’hanno costretta a salire. Le ricerche sono scattate immediatamente e l’inchiesta è stata molto veloce grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza nel luogo. La polizia è così riuscita ad identificare il veicolo e ad arrivare al mandante del crimine, Rafael Uribe Noguera, che si trovava nel suo appartamento nel vicino quartiere di Chapinero, zona residenziale esclusiva della città.
Il corpo della piccola Yuliana è stato trovato senza vita nascosto sotto ad una vasca jacuzzi all’interno dell’abitazione di Noguera. Secondo il referto dell’autopsia, la bambina sarebbe stata torturata, violentata e uccisa dal suo aguzzino che poi si è fatto ricoverare in una clinica di disintossicazione per evitare l’arresto. Lo scandalo l’ha comunque raggiunto e la polizia è intervenuta per arrestarlo all’interno dell’edificio, mentre fuori si stava radunando una grande folla che chiedeva giustizia per la morte di Yuliana. Gli agenti, temendo che il sospettato venisse linciato dalla folla, ha dovuto richiedere l’intervento della gendarmeria.