Lo scorso 27 gennaio, Trump ha quindi firmato l’ordine esecutivo con cui sospende per 120 giorni il programma di accoglienza per i rifugiati, blocca per 90 giorni l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di 7 paesi musulmani (Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen) e a tempo indeterminato i profughi provenienti dalla Siria. Inoltre, sempre con il “Muslim Ban”, il numero dei profughi che gli Stati Uniti accetteranno nel 2017 saranno ridotti da 100mila a 50mila.
Secondo alcuni analisti, nella lista mancano dei paesi chiave del terrorismo internazionale. Tra questi, la Tunisia, da dove ogni anno si aggiungono nuovi esponenti dell’ISIS, o l’Arabia Saudita, da cui provenivano 19 attentatori dell’11 settembre. Manca anche l’Afghanistan, paese originario di Omar Mater, l’attentatore della strage di Orlando, il Pakistan e la Turchia. Molto probabilmente, questi paesi non sono menzionati nel “Muslim Ban” per interessi economici.