L’esperimento partirà in Svizzera nella sede di Spreitenbach, a nord ovest di Zurigo. Il portavoce del gruppo, Manuel Rotzinger ha dichiarato :” Dal primo gennaio inizieremo a ritirare i mobili di cui la nostra clientela intende disfarsi”. L’esperimento durerà tre mesi e se riscuoterà successo sarà applicato anche in altre sedi.
Sicuramente positivo è il fatto che persone meno abbienti possono permettersi ad un prezzo modico dei mobili, che seppur usati hanno la propria funzionalità. L’obiettivo sarebbe quello di favorire un’economia circolare e ridurre gli sprechi. Tuttavia i buoni acquisto il cui valore esatto verrà stabilito in base alle condizioni dell’oggetto che si intende rivendere, sono riutilizzabili solo presso Ikea, andando così a fortificare ancora di più il colosso. La multinazionale così facendo si accaparra una fascia di mercato in più, quella che prima non poteva permettersi i mobili Ikea. C’è anche da dire che così facendo, aumentando la possibilità di cambiare i mobili ad un costo non troppo elevato si alimenta un consumismo fine a se stesso