VNews24

Marta Novello, parla la madre dell’aggressore: “È cambiato con la Dad”

Migliorano le condizioni di Marta Novello, la 26enne aggredita con oltre venti coltellate da un 17enne nel pomeriggio di lunedì, 22 marzo 2021. I fatti si sono svolti nella località Marocco a Mogliano Veneto, a Treviso. La vittima stava facendo jogging quando è stata improvvisamente aggredita dal ragazzo che a quando pare voleva rapinarla. La Novello nelle scorse ore si è svegliata dal coma farmacologico tranquillizzando non solo la sua famiglia ma anche la madre dell’aggressore.

LEGGI ANCHE -> Treviso, 17enne in bici accoltella con ferocia una ragazza: è grave

Il Corriere della sera fa sapere che la madre del 17enne si è lasciata andare ad un pianto liberatorio quando Marta Novello si è svegliata. La donna ha detto che la rende felice sapere che la 26enne se la caverà. A detta sua dopo l’aggressione ha continuamente pensato alla ragazza e al dolore provato dai suoi genitori. La donna, una ragazza madre che sta crescendo da sola il figlio, ha fatto sapere di essere davvero dispiaciuta, si rende conto che ciò che ha fatto il figlio è davvero grave.

LEGGI ANCHE -> Marta Novello, chi è il suo aggressore? Parla il sindaco: “Un bulletto…”

La madre del 17enne ha raccontato che poco prima dell’aggressione era andata in bagno per fare una doccia, uscita dal bagno il figlio non era più in casa. Poco dopo sono arrivati i carabinieri a casa sua per spiegarle cosa fosse successo, lei è sconvolta a causa della terribile vicenda. A detta sua il figlio non fa uso di droghe, non capisce come mai avesse così tanto bisogno di soldi al punto da fare ciò che ha fatto. Ha spiegato che prima della didattica a distanza andava a scuola e i suoi risultati erano discreti. Stando alle sue parole il figlio sarebbe cambiato quando è iniziata la Dad.

Marta Novello, la madre dell’aggressore fa sapere che è cambiato con la Dad, prima non era violento

La madre del minorenne ha fatto sapere che negli ultimi tempi il figlio faceva fatica a seguire le lezioni. Il fatto di dover restare chiuso in casa lo faceva sentire in gabbia, non lo sopportava. La situazione a detta sua è peggiorata quando la squadra di calcio in cui gioca ha sospeso gli allenamenti. A parer suo non era violento prima dell’isolamento, pensa che la causa del suo comportamento derivi dalla situazione che si è creata per via della pandemia. Ci ha tenuto però a precisare che la sua non vuole essere una giustificazione. Ha poi concluso dicendo: Sto cercando un senso a tutto questo dolore“.