Le Regioni spingono per allentare anticipatamente alcune restrizioni dovute al Coronavirus.
La richiesta è che i ristoranti al chiuso e le palestre possano riaprire già dal 17 maggio.
Il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, ha spiegato che le Regioni vogliono “riaperture ad ampio ventaglio“.
L’obiettivo è quello di anticipare al 17 maggio l’apertura delle palestre e dei ristoranti al chiuso, prevista invece dal decreto per il 1 giugno.
Sembra una mossa per arginare le proteste delle categorie, proteste che però nelle ultime giornate hanno avuto una partecipazione minore del previsto.
Il monitoraggio che arriverà nelle prossime ore confermerà i dati delle ultime settimane: la curva dei contagi continua a scendere lentamente in Italia.
Il governo Draghi non ha ancora fissato la data per la cabina di regia politica tra le forze di maggioranza e l’ala cosiddetta rigorista continua a ribadire la necessità di procedere con prudenza.
Coronavirus: le regole in zona gialla e arancione per bar e ristoranti
In zona gialla è consentito, dalle ore 5.00 alle 22.00, il consumo al tavolo esclusivamente all’aperto nei bar, nei ristoranti e nelle altre attività di ristorazione.
Fino al 31 maggio 2021 compreso non è invece consentito il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita anche la vendita con asporto di cibi e bevande.
La consegna a domicilio è consentita senza restrizioni, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
Dal 1° giugno 2021 sarà consentita l’attività dei servizi di ristorazione, svolta da qualsiasi esercizio, anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5.00 alle 18.00.
In zona arancione è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno, all’esterno e nelle adiacenze dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande.
I ristoranti potranno aprire dal 1 giugno
Alcuni rappresentanti del Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità, durante una manifestazione improvvisata davanti a Montecitorio, hanno annunciato che da oggi 7 maggio avrebbero riaperto anche al chiuso.
“Sono mesi che il comparto dell’ospitalità a tavola viene penalizzato, colpevolizzato, assunto a capro espiatorio del contagio da Coronavirus“.
“Perché il problema, a quanto pare, sono sempre e solo i ristoratori“.
Non è dato sapere se oggi alcuni ristoratori faranno seguire i fatti alle parole.
I controlli continuano su tutto il territorio.
L’ultimo caso a Torino.
Consumavano seduti nei locali interni i clienti di un ristorante di piazza Rebaudengo.
Il proprietario è stato sanzionato e il locale chiuso per cinque giorni dai carabinieri.
Sospeso intanto fino al 31 dicembre il pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico per gli esercizi pubblici, come bar e ristoranti, costretti a mettere i tavolini fuori dai locali.
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