Continuano le indagini sulla scomparsa di Saman Abbas, le 18enne pakistana che ha fatto perdere le sue tracce circa due mesi fa da Novellara. La giovane ragazza si era opposta ad un matrimonio combinato in Pakistan ed è per questo che la sua famiglia l’avrebbe uccisa. Lei era preoccupata e spaventata, al fidanzato aveva detto che temeva che le avrebbero fatto del male. È stato proprio lui a rivolgersi alle forze dell’ordine quando non ha più avuto sue notizie.
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Per l’omicidio di Saman sono indagate cinque persone: i genitori, lo zio e due cugini. Di questi solo uno dei cugini è stato arrestato e condotto nel carcere di Reggio Emilia, gli altri indiziati si trovano ancora in fuga. Il cugino 28enne della vittima, Ikram Ijaz, nei giorni scorsi è stato interrogato per ben nove ore, ma non ha dichiarato nulla di utile al ritrovamento del cadavere. Per tutto il tempo ha ribadito che lui non c’entra nulla e non sa dove è sepolto il corpo della 18enne. Secondo i suoi avvocati rispondendo a tutte le domande avrebbe definitivamente chiarito la sua posizione. La versione fornita dal 28enne, però, non convince gli investigatori.
Interrogato il cugino di Saman Abbas, le sue dichiarazioni con convincono
Ciò che il cugino di Saman Abbas ha dichiarato durante il lungo interrogatorio non sembra convincere affatto chi indaga. Tra le varie cose a non convincere sono le motivazioni che ha fornito in merito alla sua fuga all’estero dopo la scomparsa della 18enne. C’è poca chiarezza anche sulla sera del video che lo riprende insieme al cugino e allo zio, anche loro indagati, con degli attrezzi da lavoro tra le mani.
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