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Zona gialla ad agosto: quattro le regioni a rischio, ma i governatori chiedono di cambiare i parametri

Le voci di un possibile ritorno della zona gialla ad agosto si stanno facendo sempre più insistenti. La colpa è, soprattutto, del dilagare della variante Delta che ha portato a un nuovo aumento dei contagi anche all’interno del nostro Paese. Sono quattro le regioni che rischiano di salutare la zona bianca, ma i governatori non ci stanno e hanno chiesto al governo di rivedere i parametri.

Zona gialla ad agosto: i vecchi parametri usati dal governo

Infatti, dopo l’addio alla zona gialla lo scorso giugno, la situazione potrebbe presto ripetersi tra qualche settimana. Affinché possa avvenire il cambio di colore, le regioni devono raggiungere la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Un parametro che, nei mesi appena trascorsi, ha determinato il passaggio da una colorazione a un’altra. Il cambiamento, però, era determinato anche da altre valutazioni e, per questo motivo, si chiede di prendere in considerazione un nuovo sistema. In particolare, anche se l’aumento dei contagi è sempre più evidente, alcuni presidenti di Regione ci tengono a sottolineare che gli ospedali non stanno subendo alcuna pressione. Ciò significa che i nuovi positivi non hanno bisogno di cure ospedaliere e chiedono, dunque, di tenerne conto per evitare di introdurre nuove restrizioni.

La richiesta dei governatori

Al momento, secondo gli ultimi dati – che però non sono stati consolidati -, le regioni a rischio zona gialla sono la Sicilia (25 contagi ogni 100mila abitanti), la Sardegna (21), la Campania (21) e il Veneto (19). A differenza dell’ultimo bollettino, dunque, l’Abruzzo e le Marche sono state scavalcate. Ma la situazione è in continuo divenire e, per questo motivo, è impossibile fare delle previsioni. Lo stesso governatore del Veneto, Luca Zaia, ha detto: “Di fronte ad un aumento del numero di casi asintomatici, che è il fenomeno di questi giorni, non possiamo pensare a misure di sanità pubblica come quando le strutture ospedaliere erano al collasso. Oggi in Veneto abbiamo solo 249 ricoveri di malati Covid, di cui 16 in terapia intensiva“. Concludendo: “A noi interessa l’ospedalizzazione, che è il vero parametro. Lo scenario è oggettivamente cambiato, qualche riflessione va fatta e bisogna capire che sono cambiati molti fattori“.

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