Continuano le indagini sulla morte di Dora Lagreca, una ragazza di trent’anni deceduta nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 ottobre a Potenza. La giovane vittima si è gettata dal quarto piano davanti agli occhi increduli del compagno. È stato proprio lui ad allarmare i soccorsi, quando è sceso per prestarle i primi soccorsi era priva di coscienza ma ancora viva.
L’impatto è stato molto violento ma Dora Lagreca non è morta sul colpo, il decesso è avvenuto due ore dopo il suo arrivo all’ospedale San Carlo di Potenza. Il fidanzato ai carabinieri ha raccontato che lui e la fidanzata avevano avuto un litigio prima che lei si buttasse dal balcone. Mentre litigavano lei avrebbe minacciato di lanciarsi nel vuoto, lui avrebbe provato a fermarla senza però riuscirci. Dalle indagini sono emersi alcuni dettagli che potrebbero avvalere l’ipotesi dell’incidenti, eliminando quindi quella del suicidio e dell’omicidio.
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Dora Lagreca è scivolata accidentalmente? Le ipotesi
Mentre litigava con il fidanzato la 30enne è uscita in balcone, pioveva e c’era buio. C’è un gradino alto 30 cm tra il pavimenti e la porta finestra, gli inquirenti hanno notato che c’era una pozza d’acqua ristagnante tra il parapetto e la finestra. Uscendo in balcone scalza Dora potrebbe essere scivolata accidentalmente nella pozzanghera, mentre cadeva ha provato ad aggrapparsi alla balaustra ma non è riuscita a salvarsi.
L’ipotesi sembra essere verosimile, la vittima era alta 1.60 e il parapetto 66 cm. Gli inquirente hanno anche trovato nella mansarda una compressa per le vertigini, Dora le prendeva quando i suoi problemi di udito le causavano perdite di equilibrio. È dunque possibile che la notte in cui è morta potrebbe essere stata colpita da una sindrome vertiginosa. Al momento il fidanzato di Dora, Antonio Capasso, resta indagato per il reato di istigazione al suicidio.
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